REDAZIONE ANCONA

"L’Orca" con gli allievi della Res Humanae

L’amore, la frustrazione, il desiderio di evasione, il sogno e l’universo femminile nella Spagna rurale di inizio 900. Tutto questo...

L’amore, la frustrazione, il desiderio di evasione, il sogno e l’universo femminile nella Spagna rurale di inizio 900. Tutto questo...

L’amore, la frustrazione, il desiderio di evasione, il sogno e l’universo femminile nella Spagna rurale di inizio 900. Tutto questo...

L’amore, la frustrazione, il desiderio di evasione, il sogno e l’universo femminile nella Spagna rurale di inizio 900. Tutto questo e altro ancora è contenuto in "L’Orca", spettacolo tratto dalla trilogia rurale di Federico Garcia Lorca che viene messo in scena al Piccolo di Jesi oggi (ore 21,15). A calcare la scena i venti allievi del laboratorio teatrale dell’associazione Res Humanae di Jesi, in collaborazione con la compagnia la Barcaccia.

Lo spettacolo, con la regia di Mauro D’Ignazio, rappresenta una sintesi di quella che viene comunamente conosciuta come trilogia rurale, costituita dalle tre tragedie di Federico Garcia Lorca che condividono temi simili e la stessa ambientazione, quella dell’Andalusia rurale: Nozze di sangue (Bodas de sangre), Yerma e La casa di Bernarda Alba. Nozze di sangue racconta la tragedia di un matrimonio dove la sposa fugge con l’amante nel giorno delle nozze. Yerma è la storia di una coppia sposata dove la protagonista non riesce ad avere figli, con l’ossessione della donna nel volere rimanere incinta. Nella casa di Bernarda Alba i personaggi sono tutti femminili, nessuna delle cinque figlie di Bernarda Alba è sposata e il tema del matrimonio come unica possibilità di affermazione sociale della donna è predominante.

“L’ORCA” è un omaggio al poeta e drammaturgo spagnolo Garcia Lorca, ma è anche paradigma di animale assassino. L’universo femminile è visto nelle sue molteplici sfaccettature e fragilità.