di Pierfrancesco Curzi
"Non abbiamo evidenze a proposito della presenza di infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio regionale e provinciale". Netto e categorico il prefetto di Ancona, Darco Pellos, prima dell’inizio dei lavori della Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza che si è svolta ieri mattina a Palazzo del Governo. Erano presenti i Prefetti e i vertici delle Forze di Polizia delle cinque province, i Comandanti regionali dell’Arma Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Presidente della Corte d’Appello, il Procuratore generale della Repubblica , il Procuratore Distrettuale Antimafia, il Presidente e il Procuratore del Tribunale dei Minorenni delle Marche e il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche: "Il nostro territorio è ancora alieno sotto il profilo della presenza della criminalità organizzata. Ciò non significa che dobbiamo abbassare la guardia _ spiega il prefetto di Ancona al Carlino _. La Conferenza sulla Sicurezza svolge una serie di funzioni legate a tutte problematiche connesse col rischio di infiltrazioni mafiose nel nostro territorio. La riunione odierna è molto importante perché vengono presentati due protocolli. Il primo si pone l’obiettivo di azzerare il rischio che le organizzazioni criminali di alto profilo possano permeare il tessuto economico del nostro territorio.
Un protocollo sotto l’egida dell’Abi (l’associazione bancaria nazionale, ndr.) che tende a tutelare il mondo produttivo, le aziende e in generale il credito dal rischio di racket e di usura, le armi che la criminalità mette in campo. Una collaborazione già assunta in passato e che ha dato i suoi frutti, da qui la scelta di rinnovarla.
Il secondo invece è un accordo innovativo siglato assieme all’Ufficio scolastico regionale che si pone il compito di integrare nel miglior modo possibile gli stranieri che si trovano a vivere in maniera definitiva sul territorio nazionale.
Un’integrazione che va favorita consentendo loro di velocizzare l’apprendimento della lingua italiana.
Stranieri che possono correre il rischio di entrare all’interno di organizzazioni criminali o di favorirne lo sviluppo sul territorio, da qui l’importanza di firmare questo accordo con l’Usr delle Marche.
A tutto ciò, ovviamente, si aggiungono altre attività di alto impatto che quotidianamente vengono proposte dalle forze dell’ordine per il contrasto alla malavita, specie quella di tipo associativo".
La Conferenza interregionale si inscrive nell’alveo della attività previste nella delega del Ministero dell’Interno ai Prefetti dei capoluoghi di regione, per favorire in quel territorio la più ampia partecipazione degli operatori nell’elaborazione delle comuni strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità e al rispetto dell’ordine e della sicurezza pubblica.
All’ordine del giorno un esame della situazione regionale dell’ordine e della sicurezza pubblica, con particolare riguardo alla sicurezza urbana, la violenza di genere e alle infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti con particolare riguardo alle opere finanziate con i fondi del PNRR.