Luchetti rimugina in cella: oggi l’interrogatorio

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E’ il principale indiziato e oggi sarà il primo ad affrontare l’interrogatorio di garanzia dopo l’arresto di lunedì per la vicenda dei finti vaccini somministrati all’hub Paolinelli. L’infermiere Emanuele Luchetti sarà sentito dal carcere, da dove è recluso da tre giorni con l’accusa di corruzione, peculato, falso ideologico e istigazione alla corruzione. In cella ha potuto parlare solo con il suo avvocato ieri, Marta Balestra, che oggi lo assisterà nell’interrogatorio davanti al gip Carlo Masini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Luchetti potrà provare a difendersi o, in attesa di conoscere meglio le contestazioni a suo carico, scegliere di avvalersi della facoltà di non rispondere. In carcere è provato e gli è passata tutta la vita davanti. Accuse pesanti contro di lui, filmati, intercettazioni, lo inquadrano come l’infermiere che spruzzava il vaccino nel cestino, nel porta aghi, persino a terra, invece di inocularlo alle persone che doveva immunizzare e consapevoli, stando alla Procura, del grande bluff. Anche per altri indagati, che si trovano agli arresti domiciliari, è stato fissato l’interrogatorio ma non prima di lunedì. Sono l’avvocato Gabriele Galeazzi, difeso dai legali Riccardo Leonardi e Andrea Battilà, e il ristoratore civitanovese Daniele Mecozzi, difeso dall’avvocato Gabriele Cofanelli. Per la Procura sono due dei quattro intermediari che avrebbero portato al centro vaccinale amici e conoscenti. Ad usufruire della dose finta, per ottenere indebitamente il green pass ci sono anche un fotografo e un medico del 118 oltre ad una dipendente dell’autorità portuale. Per altri due procacciatori sono stati sospesi i termini per sopraggiunto Covid. E’ così per la banconiera di supermercato Daniela Maria Zeleniuschi, difesa dall’avvocato Marco Flavio Torelli e l’imprenditore Stefano Galli, difeso dall’avvocato Eleonora Tagliabue.

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