Tarik El Ghaddassi si è sempre proclamato innocente per la morte della moglie Ilaria Maiorano. La sua versione dei fatti è stata sempre quella che la donna sia caduta dalle scale, dopo un litigio che era esploso in casa la sera prima che venisse trovata morta. Nella discussione lei avrebbe perso l’equilibrio facendo tutti i gradini. Poi si sarebbe rialzata e sarebbe andata a dormire nella cameretta delle due figlie, dove è stata trovata la mattina dopo, in una pozza di sangue. Una versione che non ha mai convinto la Procura che già a fine giugno scorso, nella chiusura delle indagini, aveva descritto i particolari del delitto. La donna sarebbe stata lasciata sei ore in agonia dopo le percosse. Tarik avrebbe colpito la moglie "in modo reiterato, con pugni e schiaffi" utilizzando anche una sedia e un pezzo di legno. Lesioni così gravi da causarne la morte. Per la difesa dell’imputato, l’avvocato Domenico Biasco, non può essere stato un omicidio volontario. "Tarik non ha voluto uccidere la moglie – aveva osservato il 20 settembre scorso, quando il suo assistito è stato rinviato a giudizio - lo dimostreremo nel processo". Tarik, quando ha visto la donna esanime, al mattino, avrebbe cercato di rianimarla. Il processo per lui inizierà il prossimo 19 dicembre davanti al collegio penale.
CronacaLui ha sempre negato: "E’ caduta dalle scale"