SILVIA SANTARELLI
Cronaca

L’"Ultimo" dei sold out 30mila cuori tutti per lui in un Del Conero da urlo

Bene il concerto, male il deflusso dallo stadio: "Non si può chiudere il parcheggio". Fans intrappolati, code chilometriche ai caselli autostradali.

Bene il concerto, male il deflusso dallo stadio: "Non si può chiudere il parcheggio". Fans intrappolati, code chilometriche ai caselli autostradali.

Bene il concerto, male il deflusso dallo stadio: "Non si può chiudere il parcheggio". Fans intrappolati, code chilometriche ai caselli autostradali.

Ultimo chiude il tris di concerti sold out allo stadio del Conero, ma la viabilità e l’organizzazione di parcheggi e navette sono da rivedere. Due chilometri di coda all’uscita di Ancona sud in direzione sud, e un chilometro in direzione nord, oltre al traffico congestionato in prossimità dei parcheggi consigliati per lasciare l’auto per raggiungere lo stadio con le navette. E se per Zucchero e i Pinguini Tattici Nucleari le polemiche erano state contenute, con Ultimo sono esplose. E dire che già nel 2019 il cantautore aveva congestionato il traffico e molti fans si erano persi il concerto a causa delle lunghe code. Un’organizzazione che dovrà essere rivista anche per il deflusso, tanti i post di lamentele nel profilo Facebook del Comune di Ancona: "Se si chiude il parcheggio per la sicurezza, così non va proprio – spiega una fans – gente spiaccicata in fila, bambini compresi. Si rischia di venire calpestati dalla folla o di finire sotto gli autobus stessi". Nel mirino anche il fossetto adiacente alla strada non segnalato. Disagi che però sono stati cancellati da quello che è stato uno spettacolo unico: Ultimo si è presentato come un ‘re nudo’ agli oltre 30 mila che lo hanno accolto in delirio. "Ciao Belli, chi viene ai miei concerti sa che parlo poco, per me parlano le mie canzoni". Un mega palco a forma di ‘T’ per abbracciare ogni settore del Del Conero: nessuno stravolgimento sulla scaletta iniziale, cambia solo l’ordine de ‘Il bambino che contava le stelle’, ma a sorpresa, Ilaria, una fans scelta a caso tra il pubblico viene invitata a salire sul palco, simbolo di tutte le donne a cui il cantautore dedica ‘Neve al sole’. Due ore e un quarto di concerto in cui Ultimo si racconta attraverso tutti i suoi più grandi successi, alternandosi dal piano, che durante l’esibizione di ‘Pianeti’ diventa sospeso, alla chitarra, i cui scrive una dedica speciale prima di intonare ‘Il bambino che contava le stelle’. In scaletta non c’è ‘I tuoi particolari’, ma solo alcuni si accorgono dell’assenza: le lacrime sugli occhi di molte ragazze scendono durante ‘Ti dedico il silenzio’, mentre si balla con ‘Altrove’, dove tra i pochi effetti speciali vengono sparati dei fuochi. C’è anche un momento per delle stelle filanti argento, ma è solo una meteora, perché la coreografia la fanno con i led dei telefonini, su richiesta di Ultimo, gli oltre 30 mila divisi tra il parterre e gli spalti, in uno stadio sold out già da mesi. E poi arriva ’22 settembre’ e subito dopo in chiusura ‘Sogni appesi’, quella canzone che è un inno per tutti i suoi fans ‘Questo è il nostro inno, cantiamolo insieme’. E alle 23,22 arriva il momento dei saluti, con il cantautore che corre da un lato all’altro del palco a raccoglieri gli applausi che sembrano non finire mai. Infine lancia la maglia, si inginocchia davanti al palco a ringraziare i presenti e poi saluta con un ‘Non smettete mai di credere alle favole… Ciao’.