Lupi e cinghiali in città: "Ecco come conviverci: mai spaventarsi troppo, ma nessuna confidenza"

L’ecologo Paolo Perna chiamato da Europa Verde a un incontro pubblico "Oggi sono specie in aumento, ma dico no a ogni tipo di allarmismo".

Lupi e cinghiali in città: "Ecco come conviverci: mai spaventarsi troppo, ma nessuna confidenza"

Lupi e cinghiali in città: "Ecco come conviverci: mai spaventarsi troppo, ma nessuna confidenza"

di Nicolò Moricci

L’appuntamento con Paolo Perna, ecologo, è per domani, alle 18, al circolo Ranieri di via Tavernelle. Emblematico il titolo: "Animali in città – Guida per una sopravvivenza civile". Oltre al dottor Perna, anche Michele Barigelli, ideatore delle simpatiche magliette ‘Cittadella national park’, realizzate dopo che il polmone verde più grande (e bello) di Ancona era stato interdetto per via della presenza di un cinghiale.

Dottor Perna, ultimamente la natura si riprende i propri spazi. C’è da avere paura di cinghiali e lupi nei centri urbani?

"Guardi, anzitutto dico no ad ogni tipo di allarmismo".

Sì, ma come la spiega la frequenza di questi avvistamenti vicino alle zone urbane?

"Il cinghiale e il lupo sono due delle specie su cui c’è più attenzione. Sono specie molto eclettiche e adattabili anche alla presenza umana e sono sicuramente in espansione".

La conformazione del capoluogo c’entra?

"Gli avvistamenti sono un po’ ovunque, ma Ancona in particolare è una città che sorge a ridosso di un’area naturale importante, il parco del Conero, e non è quindi isolata in un contesto antropizzato. Anche se ci tengo a ribadire che queste specie sono arrivate un po’ dappertutto".

Sono adattabili…

"Esatto, riescono ad adattarsi in aree a frequentazione urbana. Le aree più interessate dalla presenza di lupi e cinghiali sono le aree verdi. Il lupo forse lì è più occasionale, perché fa lunghi tragitti e nel verde passa solo alla ricerca di cibo".

E il cinghiale?

"Beh, il cinghiale può anche insediarsi per lungo tempo nei parchi anche di grosse dimensioni e può vantare una frequentazione più stabile".

Come comportarsi?

"Bisogna imparare a gestire questi esemplari, senza esserne eccessivamente spaventati. Non mi risultano continui attacchi di lupi e cinghiali ad esseri umani. È importante non dar loro confidenza, perché sono comunque animali selvatici. E questo vale anche, ad esempio, per il capriolo, che può sembrare grazioso".

La soluzione?

"La soluzione del problema è il problema più grande. Da un lato dobbiamo prendere atto che dobbiamo convivere con queste specie, l’ambiente è tale per cui loro possono proliferare, il cinghiale è diffuso ovunque ed è uno dei fattori che attrae il lupo. Semplificando: là dove c’è il cinghiale prima o poi arriva pure il lupo. Per il cinghiale, sì a programmi di monitoraggio periodici delle aree, con interventi ad hoc".

Cioè?

"Recinzioni ad hoc nei parchi e trappole, che sono il rimedio più efficace. Perché se il cinghiale si stanzia, allora va rimosso. Ma stiamo bene attenti dal dire ‘Eliminiamoli tutti’, perché è tecnicamente impossibile. Il cinghiale, nonostante sia una specie cacciata, si riproduce in tempi rapidissimi. Poi, c’è tutto il problema dell’agricoltura, lo capisco".