M5S resta a secco Ecco gli altri esclusi

Il Movimento 5 Stelle, dopo cinque anni di opposizione, non avrà un proprio rappresentante in Consiglio comunale. Il partito ha ottenuto il 3,40%, classificandosi addirittura fanalino di coda della coalizione di Banzi, dietro anche alla lista civica Si Può (3,58%). Il capogruppo uscente Bruno Frapiccini, che nel 2018 aveva concorso da sindaco contro Signorini, ha incassato 34 preferenze. Ma non sarà l’unico a restar fuori dalla Sala consiliare del Castello. Anche altre aspiranti fasce tricolore nelle partite elettorali precedenti non hanno incassato consensi simili al passato. Loris Calcina, peraltro storico capogruppo di Cittadini in Comune ed esponente dei comitati ambientalisti, stavolta si è fermato a 89 voti individuali. Matteo Marinacci, nel 2018 aspirante sindaco per Insieme Civico e quest’anno in squadra con Falconara Libertas, ha ottenuto 65 preferenze (il secondo più votato della civica per Anna Grasso). Stefano Caricchio, che cinque anni fa era entrato in Consiglio da candidato sindaco della Lega e oggi in lista con Vola Falconara Marittima per Marco Baldassini, ha raggiunto 4 preferenze. Guardando alle liste già presenti nel 2018, tre delle quattro di maggioranza hanno incrementato di tre punti percentuali i loro consensi: Falconara in Movimento (da 14,97% al 17,39%), Uniti per Falconara (dal 12,74% al 15,85%) e Direzione Domani (dal 5,31% all’8,90%). In sensibile aumento anche il Pd, dal 16,76% al 21,71%. In calo, invece, la lista Cittadini in Comune – in questa tornata facente parte della coalizione per Banzi, allora da sola prima dell’apparentamento con Marco Luchetti – scesa dal 10,97% al 9,50%.