Macrobiotica, lo chef: "Cucina, arte che non si può dare alla mercé di persone inesperte"

Moreno Cedroni: "Un film in bianco e nero"

Moreno Cedroni ha premiato il vincitore di Masterchef, Simone Scipioni

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Ancona, 20 marzo 2018 - Non si fermano le denunce e le segnalazioni sulla presunta ‘setta macrobiotica messa in piedi da Mario Pianesi. L’inchiesta, alimentata dalle indagini della squadra mobile di Ancona, è durata oltre quattro anni e ha portato a quattro indagati, tra cui lo stesso Pianesi, la moglie e due collaboratori. Pesantissimi gli addebiti nei loro confronti, tra cui quello principale, l’associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù. Sullo sfondo i ristoranti della catena in franchising creata da Pianesi, Upm, Un punto macrobiotico. Proprio Pianesi è stato segnalato all’Ordine dei Medici di Bologna. E sulla cucina macrobiotica abbiamo chiesto un parere a Moreno Cedroni, lo chef senigalliese pluristellato, ieri mattina ospite della Confcommercio di Ancona.

Cedroni cosa pensa della cucina macrobiotica?

«Parto dal concetto di rispetto, sono abituato a rispettare tutti i tipi di cucina. Alcuni, dove non c’è una base scientifica e tecnica, li prendo con le pinze. La nostra cucina è un’arte e riesce ad arrivare ad altissimi livelli di prodotto e del mantenimento dello stesso».

Questo discorso potrebbe non valere per la macrobiotica?

«Quando scienza e tecnica sono alla mercè di persone che non sono esperte o non hanno approfondito certi concetti, bisogna stare attenti e usare le dovute sensibilità».

Lei che idea si è fatto sull’inchiesta contro Pianesi?

«Non ho approfondito, non ho chiave di lettura adeguata».

Cosa pensa della macrobiotica?

«La vedo come un film in bianco e nero. Io sono per una cucina sana, quindi se ci sono dei parametri che rientrano in questo concetto ben venga».

E la macrobiotica ci rientra?

«In una alimentazione, in un programma alimentare, uno-due volte a settimana può andare bene, inserendo questa cucina, assieme alla carne bianca, il pesce e così via. Far sì che questo diventi un modo di vivere penso che non vada bene. Lo dico non da tecnico, ma da gaudente della buona cucina».

Lei ha mai applicato concetti che si avvicinano alla cucina macrobiotica?

«Io applico tutti i principi possibili per ottenere una cucina, buona, leggera, naturale e digeribile. Se questi rientrano nella macrobiotica ben venga».

E’ mai andato in un ristorante macrobiotico?

«No, mai».