Magnete nel contatore per pagare meno luce

Un imprenditore cinese del tessile è finito davanti al giudice dopo che l’Enel aveva avvisato i carabinieri

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Un magnete posto sul contatore della luce gli avrebbe fatto risparmiare sul costo della bolletta ma ora un imprenditore del ramo tessile rischia di essere condannato per furto aggravato.

E’ a processo un cinese di 51 anni, residente ad Ostra, specializzato nel confezionamento di vestiti. Per due anni, stando alle accuse, dal 2015 al 2017, avrebbe pagato solo il 10% dell’energia elettrica realmente consumata per la sua attività, collocata all’epoca dei fatti nel comune di Ostra. Vista la diminuzione drastica registrata dall’ente erogatore, inferiore del 90% rispetto al suo standard, era stato avviato un controllo da parte dell’Enel. Come era possibile che un’azienda di discrete proporzioni pagasse improvvisamente poco?

Sul posto erano stati dunque inviati i tecnici. Il personale specializzato, arrivato per l’ispezione, aveva trovato un grosso magnete, ben nascosto, che bloccava in questo modo i giri effettivi dell’apparecchio non segnando perciò gli effettivi consumi usati. Per documentare il furto i tecnici avevano segnalato la cosa anche ai carabinieri della zona denunciando quindi il titolare della ditta, difeso nel processo dall’avvocato Andrea Rossolini, per furto aggravato. Ieri in tribunale, ad Ancona, davanti alla giudice Tiziana Fancello, è stato sentito un carabiniere del Norm che si era occupato del controllo al contatore e ha riferito i fatti dell’indagine spiegando che c’era stata in quel periodo una grossa dispersione di corrente in uscita ma non registrata.

Insomma dalla centrale Enel l’energia risultava utilizzata ma daL contatore dell’azienda non risultava consumata. Ieri doveva essere sentito anche un tecnico Enel come testimone ma non si è presentato. L’udienza è stata rinviata al 3 aprile per ascoltare l’ultimo, avviare la discussione e alla sentenza.

ma. ver.