"Mai più ristorante, ma una scuola del mare"

L’assessore Marasca svela i piani del Comune per lo storico Stamura: "Punto di riferimento per conoscere il porto, i pescatori e le loro attività"

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di Giacomo Giampieri

Una cosa appare chiara dalle parole dell’assessore alla Cultura Paolo Marasca: "Nelle sale del Rivellino, dov’era ospitato il ristorante Stamura, non tornerà un’attività di quel tipo né commerciale". Ed è la prima notizia. La seconda, invece, è una novità: "La società Sef Stamura, che gestisce quei locali, ha presentato al Comune un progetto per mettere in relazione ancora di più la Mole con la tradizione di Ancona e vorremmo creare di intesa dei percorsi integrati per favorire la conoscenza del porto, dei pescatori e delle attività, anche sportive considerata la loro vocazione, che si fanno da queste parti. Sostanzialmente per creare una sorta di scuola del mare". Sui tempi non vi sono ancora certezze, ma il prospetto presentato dalla storica associazione dorica avrebbe messo d’accordo un po’ tutti, tanto da aver subìto un’accelerata. Che le prime manovre in corso siano proprio per prepararsi al nuovo futuro, ma senza ristorante? Non proprio, ma non mancherebbe molto. "Nella piazzetta esterna, che si trova all’altezza della cucina – confessa l’assessore Marasca – verrà effettuato un intervento seguito dal comparto Lavori pubblici nell’ambito del Piano di Ancona che riguarda gli scarichi e la climatizzazione della Mole". Da quanto si apprende, dovrebbe essere installata una pompa in acqua per garantire la climatizzazione, appunto, dei locali interni. Poi si procederà nell’apportare migliorie al sistema fognario e alle condutture. Il cantiere sarebbe stato consegnato all’impresa che poi eseguirà materialmente i lavori, da qui a stretto giro di posta.

Marasca, piuttosto, insiste nel fornire spiegazioni sull’attività di bar e ristorazione che c’è già, alla Mole, e che, verosimilmente, verrà potenziata: "Micamole, gestito dalla cooperativa sociale Lavoriamo Insieme, funziona egregiamente grazie all’impegno, alla passione e alla professionalità dei ragazzi con disabilità e degli operatori che li seguono – sottolinea – Chi vi lavora assicura catering di qualità per gli artisti che esibiscono alla Mole, ma anche per il pubblico che assiste a spettacoli, mostre e concerti. L’idea è quella di sviluppare ulteriormente quel progetto sociale, come già stato fatto eliminando vincoli di orari per le aperture, ed eventualmente allestire uno spazio più grande che sorgerà nell’ala in cantiere. Vogliamo fare in modo che il servizio reso, già ottimale, sia sempre più strutturato e commisurato al flusso di persone che vivono la Mole".

Insomma, Stamura non tornerà. Anche se, il ristorante, per quanto dato a sapersi, era stato "subaffittato" al gestore dopo richiesta della Sef al Comune (società sportiva e Ente hanno a tutt’oggi in piedi un contratto di locazione per il Rivellino, ndr). "Riteniamo, infatti, che la Mole non debba essere considerata, vista e vissuta come un fortino – conclude Marasca – ma come un luogo aperto alla città e che sappia mettersi in relazione con le altre attività che insistono ad Ancona. Ristoranti compresi".