Tra tensioni e proteste Ancona si prepara a diventare il palcoscenico delle contestazioni contro il G7 Salute, in programma dal 9 all’11 ottobre. Diverse organizzazioni, centri sociali, associazioni e movimenti per i diritti civili stanno organizzando un ricco calendario di iniziative "anti G7" che avranno luogo prima, durante e dopo il vertice per contestare le politiche sanitarie e ambientali portate avanti a livello globale. Gli attivisti della campagna "Not On My Body" ieri mattina hanno presentato il programma che avrà inizio già domani, nella giornata mondiale per l’aborto libero e sicuro, con un presidio in piazza Roma. Mentre domenica a Fano, con una tavola rotonda internazionale sul diritto all’aborto. Un altro momento cruciale sarà la manifestazione del 5 ottobre a Falconara Marittima contro il disastro ambientale, con un presidio annunciato dal coordinatore di Falkatraz Fabrizio Recanatesi davanti alla raffineria Api.
Il clou delle proteste coinciderà con le giornate del summit: la manifestazione più attesa, dove sono previste migliaia di persone da tutte le regioni, è quella dell’11 ottobre, con un corteo che partirà da piazza Cavour alle 17. Mentre il 12 ottobre ci sarà la street parade, una sfilata colorata e rumorosa, con carri tematici che invaderanno l’area del centro città. Il 9 ottobre, si terrà un convegno presso la Facoltà di Economia in cui si discuterà del sistema sanitario pubblico e del rischio di una sua progressiva privatizzazione e il 10 ottobre sarà la volta dell’assemblea "Uno Sei Sei Zero", incentrata sul controverso Ddl 1660, con un dibattito aperto su tematiche di salute pubblica e politica sanitaria. Gli attivisti sfrutteranno la visibilità e le passerelle dei grandi della terra del G7 Salute per denunciare la crescente privatizzazione del sistema sanitario.
La città si trova così divisa tra la necessità di garantire sicurezza e ordine pubblico e la crescente richiesta di ascolto da parte dei movimenti sociali, che vedono in questo evento una "vetrina" per far sentire la loro voce. "Fuori il profitto dalla salute" è lo slogan centrale della mobilitazione, che chiede una radicale separazione tra l’interesse economico e il diritto alla salute. I promotori del movimento denunciano anche l’ipocrisia di parlare di sanità globale mentre si incrementano le spese militari e si alimentano conflitti, con un riferimento esplicito alla crisi di Gaza e ai bombardamenti in Libano.
Ilaria Traditi