Coronavirus Jesi, maratona solidale in casa. "42 km su e giù per il corridoio"

Giordano Lucidi a 70 anni lo ha percorso 1.688 volte in sette ore e 36 minuti. Per ogni chilometro ha donato un euro ai malati Covid

Giordano Lucidi dopo l'impresa

Giordano Lucidi dopo l'impresa

Jesi (Ancona), 10 aprile 2020 – Una maratona casalinga (video) e benefica contro il Coronavirus. Indossate scarpette e pantaloncini per Giordano Lucidi lo start è scattato alle 6.20 quando a casa dormivano tutti: ha iniziato a correre su e giù lungo il corridoio fino a quasi le 14. Sette ore e 36 minuti per la sua personale maratona: 26,5 metri di corridoio per 1.688 volte che fanno 42,195 chilometri.

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Cifre da far girare la testa. Non a Giordano Lucidi, pensionato 70enne, ex dipendente Inps, con la passione della corsa. Ha all’attivo qualcosa come 200 maratone in una quindicina d’anni in ben 45 paesi nel mondo e ora che è costretto a casa ha pensato di costruire una maratona dentro le mura di casa e con scopo benefico. Lucidi è stato il fondatore del club Super Marathon Italia, un’associazione di promozione sociale che aggrega gli amanti di corse della lunga distanza. “Con il club – spiega lui stesso - abbiamo lanciato questa idea impegno versare un euro per ogni chilometro percorso. Somme che andranno ai malati di Covid”.

“Ho corso con le finestre aperte ma senza un filo di sudore - spiega lui stesso dopo aver portato a termine l’impresa da record - ero partito con l’idea di fare la sei ore sui 45 chilometri, ma poi ho visto che stavo bene. Mi son meravigliato di me stesso e allora ho raggiunto l’obiettivo della maratona. Questa mia performance fa parte di un circuito che ha come regola quella di aiutare chi ci aiuta. Abbiamo raccolto già 16mila euro noi maratoneti. Un discreto successo. E nei prossimi giorni verranno messe a segno altre performance casalinghe”. Per l’occasione Lucidi ha decorato anche il corridoio con il tricolore oltre ad aver realizzato il percorso lungo il corridoio con del nastro adesivo e un orsetto a fare da ‘boa’.

Ma come ha fatto Lucidi a tenere il conto dei 1.688 giri del corridoio? “Avevo trecento monete da un euro e ad ogni passaggio ne lasciavo una, poi avevo mia moglie che mi aiutava a riprenderle e lasciarle di nuovo. Mio figlio faceva il video per immortalare l’impresa”.

Lucidi protagonista di questa iniziativa benefica, è stato fermo per 17 anni dopo un infortunio al ginocchio, fino a che quattro anni fa ha ripreso le scarpette senza più fermarsi. “In quattro anni ho partecipato a 70 gare da sei ore -spiega -. Ora il tempo di far guarire e quando tutti torneremo alla nostra consueta vita riprenderò a girare per l’Italia continuando a seguire la passione di una vita”.