CRISTINA DEGLIESPOSTI
Cronaca

Marche, concessioni balneari più estese

Fino a 200 metri. Aumentano le ampiezze massime delle concessioni balneari nelle Marche, in attesa che la Bolkestein metta a...

Fino a 200 metri. Aumentano le ampiezze massime delle concessioni balneari nelle Marche, in attesa che la Bolkestein metta a gara le aree dal 2027. A comunicarlo, ieri, è stata la stessa Regione che ha annunciato la modifica di alcuni criteri contenuti nel Piano di gestione integrata delle zone costiere per il rilascio di nuove aree di concessione, come stabilito dalla giunta nell’ultima seduta. Si tratta però, secondo l’assessore regionale alla Difesa della costa, Stefano Aguzzi, "di modifiche non sostanziali dei criteri a cui devono attenersi i singoli Comuni nel momento in cui devono andare a redigere i Piani di gestione delle spiagge". Nel 2019 la Regione ha approvato il Piano integrato di gestione della zona costiera (GIZC). "In questo – continua Aguzzi – sono stati introdotti criteri che, per le nuove concessioni, obbligava a spezzare le spiagge in piccoli lotti. In particolare, si era stabilito che vi potessero essere concessioni non più estese di 100 metri fronte mare. Attualmente, anche in vista della Bolkestein, in fase di ridefinizione dei Piani spiaggia, questi criteri avrebbero potuto creare difficoltà nella riorganizzazione di tutti i lotti, specialmente con le concessioni più grandi, poiché ad oggi esistono concessioni che si sviluppano in larghezze più estese. Pertanto si è deciso di modificare il Piano GIZC prevedendo una ampiezza di ciascuna concessione non inferiore a 20 metri e fino a 200 metri".

Queste modifiche non vengono ritenute sostanziali dalla Regione. "Così facendo – dichiara Aguzzi – si è inteso non andare a smantellare questa organizzazione spontanea, attraverso cui era stata delineata la gestione storica della spiaggia, che il mercato regge e riconosce, prevedendo dei massimi più larghi. Poi saranno i Comuni che andranno a ritagliare i singoli lotti, assumendosene la responsabilità, senza che però questo vincolo regionale metta in discussione l’organizzazione storica del territorio". La seconda modifica riguarda la salvaguardia dell’accesso pubblico al mare: "Dove il Piano GIZC del 2019 pone questo limite ogni 200 metri è stato ora inserito il limite massimo di 400 metri".