"Marche, immunità di massa entro giugno Ma così i quarantenni snobbano il vaccino"

L’assessore regionale Filippo Saltamartini snocciola dati puntando al milione di prime dosi alla fine del prossimo mese "Sono preoccupato per la bassa adesione delle fasce 40-49 e 50-59 anni. Non si pensi che i giovani non siano a rischio"

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di Alberto Bignami

"Un milione di vaccinazioni entro giugno arrivando, così, all’immunizzazione di massa". Lo ha detto ieri l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, presente alla conferenza stampa che ha visto l’autorizzazione da parte della Regione, della terapia Car-T Cell. "Il sistema Marche è pronto con le altre 500mila dosi annunciate dal Ministero, per raggiungere l’obiettivo anche se per il momento, a preoccupare sono le modeste prenotazioni fatte nelle fasce d’età 40-49 anni e 50-59 anni." Le richieste da parte degli utenti sono infatti state fino ad ora "molte meno di quelle attese. Ad esempio – ha riferito – nella fascia 40-49 anni, a fronte delle 200mila previste, ne sono arrivate solo 60mila".

Vero è che, come ha ricordato la dirigente la dirigente del Servizio Sanità regionale, Lucia Di Furia, bisogna tenere conto delle persone che si sono vaccinate come caregiver o appartenenti ad altre categorie già immunizzate quali forze dell’ordine, insegnanti, personale sanitario e via così. In ogni caso la Regione, invita "tutti i cittadini a vaccinarsi", ricordando anche che tramite il "Green Certificate", una sorta di ‘pass’ per immunizzati, consentirà di poter fare una serie di attività e di muoversi; il monito è non attendere fino al giorno prima di quello in cui si andrà in vacanza.

A proposito del milione di vaccini entro giugno, Saltamartini dice: "Lo avevamo annunciato a gennaio e molti non ci credevano. Adesso possiamo dire che se il volume di vaccini previsti ci sarà consegnato nei tempi stabiliti, il nostro sistema sanitario regionale è pronto entro la fine del mese prossimo, a portare le Marche ad un milione di prime dosi grazie anche ai medici e a tutti gli operatori che lavorano senza sosta. Merito, ovviamente – ha aggiunto – è anche quello dei marchigiani che sono andati diligentemente a vaccinarsi evitandoci di dover organizzare i Vaccine Day come da altre parti". Ricordando poi le prenotazioni "sottotono" da parte della fascia soprattutto 40enne, Saltamartini ha spiegato che "non si pensi che essendo giovani non si è a rischio. E comunque non vaccinarsi vuol dire favorire la replicazione del virus e mettere a rischio di nuovo tutta la popolazione".

Attualmente continuano a rimanere aperti gli slot di prenotazione per la fascia dai 40 anni in su ma "stiamo approntando un nuovo sistema con slot dedicato tramite Poste – ha detto – per accelerare le vaccinazioni delle persone con comorbidità e ci stiamo organizzando per la vaccinazione nelle aziende e nel settore del turismo. In questo senso ci sono numerose richieste di sindaci a cui intendiamo dare risposta. Sono infatti convinto che per impedire la diffusione del virus sia necessario immunizzare oltre alle categorie fragili, i soggetti con elevata mobilità sociale".

Il piano del generale Francesco Paolo Figliuolo prevede "come prioritari i criteri dell’età e della fragilità e, solo in seguito, i ragazzi che devono affrontare la maturità o i lavoratori delle aziende e degli esercizi commerciali. In ogni caso – ha ribadito – se entro giugno arriveremo ad 1 milione di vaccini su 1,2 milioni di persone vaccinabili, a quel punto potremo utilizzare anche criteri diversi e procedere alla vaccinazione a tappeto dai 16 ai 39 anni. La nostra Regione per efficienza di vaccinazione – ha concluso – è tra le prime a livello nazionale e ci stiamo impegnando al massimo per essere anche tra quelle che ripartiranno per prime".

In effetti, la Regione è in linea con la media nazionale per quanto riguarda il numero di persone che hanno ricevuto almeno la prima somministrazione, collocandosi al tredicesimo posto tra regioni e province autonome; mentre è sopra la media nazionale (17,9%) per quanto concerne il numero di persone che hanno effettuato sia la prima che la seconda dose, come evidenziato dalla Fondazione Gimbe che monitora la situazione nazionale.