"Mare calmo, ma la barca vibrava Impossibile pensare al terremoto"

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"Non potevamo nemmeno lontanamente immaginare che si trattasse del terremoto. Soltanto quando abbiamo ricevuto le telefonate da casa, dai parenti, insomma dalle persone che stavano sulla terra ferma abbiamo capito la situazione". È la testimonianza di Gianluca Caselli, noto pescatore anconetano, che alle 7.07 di ieri mattina si trovava esattamente a cinque miglia dal Guasco per fare il suo lavoro. Una giornata di sudore e sacrifici, come tante, quando col suo equipaggio ha preso il largo per pescare. "È stato molto strano – continua Caselli nel racconto al Carlino – Il mare era una tavola, era calmissimo. Inizialmente avevamo ipotizzato ci fosse un problema all’elica. Sull’asse dell’elica, per la precisione. Pensavamo di aver colpito qualcosa, di aver impattato o urtato in maniera violenta contro qualche ostacolo. Quando succede solitamente la barca ha delle vibrazioni. Stavolta tremava, tremava in continuazione. L’altro nostro pensiero, lì per lì, è stato che le reti da pesca si fossero incagliate. In quelle circostanze si hanno degli strattoni molto forti e dunque l’imbarcazione vibra".

Caselli dettaglia ancora quei momenti critici: "Ci siamo incrociati con altri colleghi ed eravamo tutti sorpresi di quanto stesse accadendo. Persino chi salpava le reti e non era in pesca era sbalordito dell’accaduto, soprattutto una volta appreso definitivamente che non era una criticità di quelle solite che incontriamo quotidianamente nel nostro lavoro". Tant’è che la stessa scena vissuta da Gianluca Caselli, l’hanno provata sulla loro pelle molti altri pescatori, figli di Ancona. E il commento, una volta rientrati nel porto dorico, tra un caffè e una pausa doverosa dopo ore e ore di fatiche, è stato sempre lo stesso: "Impossibile pensare al sisma". Che i pescatori anconetani hanno affrontato a modo loro, con relativa tranquillità, e ovviamente dal mare.

g.g.