Coronavirus Ancona, diecimila mascherine sequestrate al porto

Arrivavano dall'Albania ma avevano un confezionamento in lingua italiana. Per la Gardia di Finanza avrebbero potuto trarre in inganno

Guardia di Finanza e dall'Ufficio dogane con le mascherine sequestrate

Guardia di Finanza e dall'Ufficio dogane con le mascherine sequestrate

Ancona, 11 agosto 2020 – Un altro maxi sequestro di mascherine con mega sanzione al porto di Ancona. Sono diecimila stavolta le mascherine filtranti in stoffa sequestrate al porto di Ancona dalla Guardia di Finanza e dall'Ufficio dogane. I dispositivi di protezione non riportavano indicazioni d'origine e avevano un confezionamento completamente in lingua italiana con riferimento ad un rivenditore italiano, ma in realtà arrivavano dall'Albania. La fallace indicazione d'origine ha fatto scattare il sequestro amministrativo della merce.

Secondo gli investigatori, il packaging avrebbe potuto trarre in inganno il consumatore finale sul reale luogo di fabbricazione delle mascherine. Gli inquirenti hanno ipotizzato la violazione dell'articolo 4, comma 49 della legge 350/2003 che prevede una sanzione pecuniaria da 10mila e 250mila euro. Il destinatario della merce è stato segnalato alla competente Camera di Commercio.

L'attività s'inserisce nel più ampio contesto dell'azione condotta ogni giorno dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia Dogane Monopoli a tutela della correttezza del mercato, per il rispetto della concorrenza leale e per la sicurezza dei prodotti a salvaguardia della salute dei cittadini.