Massimiliano Boccio arrestato, aveva banconote false e un finto tesserino da 007

Il bolognese, ex patron del club di basket di Forlì FulgorLibertas, nei guai dopo un controllo a Corinaldo

Massimiliano Boccio e le banconote false trovate dai carabinieri

Massimiliano Boccio e le banconote false trovate dai carabinieri

Corinaldo (Ancona), 12 agosto 2019 -  Ancora guai per Massimiliano Boccio: i  carabinieri della Compagnia di Senigallia, coordinati dal tenente colonnello Cleto Bucci hanno arrestato il 44enne bolognese, ex patron della società di basket di A2 di Forlì FulgorLibertas, per il reato di spendita di banconote contraffatte e possesso di segni distintivi contraffatti.

I carabinieri della Stazione di Corinaldo, nel corso dei servizi di controllo del territorio finalizzati al contrasto dei reati predatori, hanno intercettato una vecchia Mercedes 300 in via della Murata. Alla guida c’era l’uomo, già finito nei guai per il crac della Fulgor e arrestato nell'ambito di una indagine della Finanza su fidejussioni senza autorizzazioni. I militari della pattuglia si sono subito insospettiti perché non aveva con sé la patente di guida. L’immediato controllo sull’auto ha consentito ai carabinieri di trovare una cartellina al cui interno erano conservate 20 banconote, tutte da 50 euro ed aventi lo stesso numero seriale. Il 44enne ha mostrato un tesserino e si è qualificato come un agente dei servizi segreti, giustificando il possesso delle banconote sospette col fatto che sarebbe stato incaricato di svolgere un’operazione sotto copertura.

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L’uomo è stato immediatamente spossessato del tesserino e condotto in caserma per le verifiche del caso. Gli immediati accertamenti svolti anche tramite le interrogazioni nelle varie banca dati a disposizione dei militari hanno rivelato che le banconote erano contraffatte e il tesserino da “007” era stato falsificato in modo grossolano. Il bolognese, messo davanti all’evidenza dei fatti, anziché ammettere gli addebiti, ha chiesto di poter effettuare una telefonata al suo superiore che avrebbe chiarito direttamente ai militari operanti la sua posizione. I militari, sorpresi da tanta ostinazione, gli hanno consentito di telefonare, ma l’uomo ha composto un numero a caso corrispondente alla Questura di Ancona che ovviamente non ha potuto che confermare ai carabinieri operanti che avevano di fronte un simulatore.

Le indagini hanno consentito inoltre di accertare che Max Boccio, poco prima di essere fermato, aveva speso una banconota da 50 euro contraffatta in un esercizio pubblico di Corinaldo. L’uomo, è stato dichiarato in arresto per spendita di banconote contraffatte e possesso di segni distintivi contraffatti. Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, il Tribunale di Ancona ha convalidato l’arresto. In attesa dell’udienza, rinviata al 25 settembre prossimo, gli è stata applicata la misura cautelare del divieto di soggiorno nella provincia di Ancona.

Boccio è stato anche giocatore di basket nel Bolognese (tra queste Ozzano), nonché sponsor della Virtus Bologna con il marchio Cafè Maxim, catena da lui fondata che aveva molti punti vendita a Bologna.