Massimo, Cristian e Massimiliano: pescatori di moscioli e di sogni

Mengarelli, Angeloni e Stecconi sono stati insigniti con il "Mosciolo d’oro", il riconoscimento nato dalla manifestazione Slow food. "Viviamo in simbiosi con la natura, un lavoro duro ma di soddisfazione"

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di Claudio Desideri

Il Mosciolo d’oro, nella baia lo chiamano l’oscar del mosciolo, è il riconoscimento che ogni anno, in occasione dell’evento Mosciolando, viene consegnato ad un personaggio che si è contraddistinto nel presentare e far conoscere al mondo Portonovo e il suo frutto prelibato.

E’ una piccola spilla d’oro, ma di grande valore simbolico, che Slow Food consegna nel corso della serata clou della manifestazione, "La cena sotto le stelle" che quest’anno si è svolta nei ristoranti Emilia, Il Molo, Stabilimento Bonetti e hotel Emilia. Per la prima volta, nella serata di ieri, il Mosciolo d’Oro è stato consegnato a tre persone contemporaneamente. Sono tre giovani che se lo meritano senza alcun dubbio perché è grazie a loro che il mosciolo si mangia in tutti i ristoranti locali e internazionali. Sono i tre pescatori della Cooperativa di Portonovo: Massimo Mengarelli, Massimiliano Stecconi e Cristian Angeloni. Cristian prima di questo lavoro era dirigente in un altro settore che ha lasciato per affrontare questa nuova esperienza che svolge già da otto anni. Inizialmente il mare gli faceva un po’ paura ma poi grazie a suo padre ha acquisito la forza e l’amore per questa attività che un tempo era per lui troppo intensiva. "Ho due figli, - ha detto - uno giunto da poco, e il mio auspicio è che, anche per loro, in futuro la pesca sia più sostenibile e in simbiosi con la natura con progetti rispettosi della pesca e del mare. E un lavoro molto faticoso che richiede responsabilità e porta a comprendere anche i propri limiti". Massimiliano ha trentacinque anni e fa questo lavoro da quando ne aveva diciotto. "Alessia, la mia compagna e il nostro piccolo Alessandro, mi sopportano con grande pazienza perché questo è un mestiere molto duro e ricco di sacrifici che includono anche la famiglia". Ci si sveglia all’alba e poi si va subito in acqua. "Devo ringraziare mio padre che sin da piccolo mi ha portato in mare. Lui non era contento che io facessi questo lavoro ma il richiamo del mare è tale che non puoi dirgli di no". Massimo è il più grande dei tre. Anconetano del Poggio: "Faccio questo lavoro da sempre - ha detto - ho iniziato a tredici anni e d’inverno, sino a trent’anni, sono stato imbarcato in giro per il mondo mentre d’estate pescavo i moscioli. Amo questo mestiere e lo faccio ogni giorno sempre con grande passione".