Maxi frode da 1,8 miliardi nella grande distribuzione

Inchiesta da Milano, 9 arresti tra cui anche figure manageriali di società. Nel mirino della finanza Gs (controllata da Carrefour) e Auchan. Ingenti sequestri

Per una presunta maxi-frode fiscale con 1,8 miliardi di euro di fatture false, e una evasione Iva pari a 260 milioni, per la quale tra gli indagati figurano le società della grande distribuzione Gs e Auchan, ora Margherita, nove persone sono finite ai domiciliari. Per altre quattro è stata disposta l’interdizione dalla professione per un anno. A deciderlo è stato il gip di Milano Roberto Crepaldi, in una indagine dei pm Nicola Rossato e Stefano Civardi condotta dalla guardia di finanza. Le indagini, partite dalla Lombardia, si sono concentrate anche ad Ancona. Disposti sequestri di ingenti somme, tra cui 33,8 milioni nei confronti di Gs, controllata da Carrefour, e 26,2 milioni nei confronti di Auchan. I reati contestati sono associazione a delinquere e frode fiscale, in particolare per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti). Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza "hanno permesso di scoprire una frode carosello Iva nel settore della Grande distribuzione organizzata (Gdo), perpetrata mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture false per 1,8 miliardi di euro da parte di una articolata rete di società italiane ed estere", si legge nella nota firmata dal procuratore di Milano Marcello Viola. Le indagini, eseguite parallelamente ad alcune verifiche fiscali condotte dall’Agenzia delle Entrate, "hanno permesso di quantificare l’evasione d’Iva da parte delle società coinvolte per un importo pari a oltre 260 milioni di euro". Le società gestite dagli indagati avrebbero sistematicamente effettuato l’acquisto della merce senza l’applicazione dell’Iva, sia attraverso la presentazione a fornitori italiani di lettere di intento mendaci, sia attraverso operazioni intracomunitarie non imponibili da parte di società cartiere (cosiddetto ‘missing trader’) interposte all’interno del ciclo di fatturazione della merce. In tale modo le catene della grande distribuzione organizzata, beneficiarie finali della presunta frode, avrebbero ottenuto un indebito risparmio d’imposta connesso all’omesso versamento dell’Iva da parte delle società missing trader. La documentazione contabile è stata acquisita anche attraverso il canale di cooperazione di polizia denominato Empact (European multidisciplinary platform against criminal threats), costituito in ambito Europol, che ha permesso raccogliere informazioni dalle agenzie fiscali di 12 Paesi dell’Unione europea. Allo stato delle indagini, il gip ha disposto il sequestro preventivo di oltre 260 milioni di euro, nei confronti di 15 società, pari all’ammontare dell’Iva evasa, anche ai sensi della nuova disciplina sulla responsabilità amministrativa degli enti per i reati tributari. Ci sono anche Gerard Lavinay e Stéphane Coum, rispettivamente ex amministratore delegato ed l’ex direttore operativo di Carrefour Italia tra gli indagati.