Meningite virale, come avviene il contagio. "Colpa anche dell’estate". Sintomi e cause

Dieci casi nell'Anconetano. Il direttore di Virologia degli Ospedali Riuniti, Menzo: "Non c’è allarme"

Meningite

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Ancona, 24 luglio 2019 - Non preoccupa i medici e certamente non spaventa come la meningite batterica, ma proprio per non creare allarmismi e soprattutto rassicurare sui reali rischi e sulla sintomatologia legati alla meningite di tipo virale, è bene fare chiarezza. A delineare il quadro clinico legato al «proliferare» in questo particolare periodo dell’anno della meningite virale, che nella zona tra Senigallia, Jesi e Cingoli, ha provocato già 10 casi accertati, è il prof Stefano Menzo, virologo, direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona.

Professor Menzo, che differenza c’è innanzitutto tra la meningite di tipo virale e quella di origine batterica?

«Una differenza enorme, direi, quanto meno per le possibili conseguenze per i pazienti che ne vengono colpiti. Per fortuna la meningite di tipo virale, quella di cui stiamo parlano per via dei vari casi che si sono verificati nell’arco di poche settimane, è provocata, come dice il nome stesso, da un virus. In questo caso di tratta nella maggior parte dei casi isolati di Echovirus 30 e si risolve spontaneamente, senza particolari conseguenze. Cosa ben diversa è invece la meningite batterica che potenzialmente può essere anche letale. Ecco perchè le due tipologie non vanno assolutamente confuse».

Perchè si sta verificando questa epidemia di meningite virale?

«Gli enterovirus, responsabili anche delle meningiti virali, sono tra gli agenti infettivi più diffusi al mondo e possono determinare varie malattie durante tutto l’anno, con un picco in estate perchè influiscono elementi come le alte temperature, i contatti con alimenti e bevande e anche il contatto con acque di tipo non potabile».

Come avviene il contagio?

«Il virus si trasmette prevalentemente per via fecale-orale e certamente chi viene colpito da meningite virale può contagiare altre persone attraverso un contatto diretto come può essere la saliva».

Quali sono i sintomi che possono far sospettare l’insorgenza della meningite virale?

«I sintomi sono una forte cefalea, febbre elevata e rapida, spesso accompagnata da nausea, rigidità nucale e affaticamento. Sintomi che fanno sì che spesso si possa scambiare la meningite virale con quella batterica. Ecco perchè è fondamentale una diagnosi certa».

E’ necessario quindi il ricovero ospedaliero?

«E’ fondamentale sottoporre i casi sospetti a tutte le analisi del caso, soprattutto però per escludere che la meningite sia di tipo batterico, che come detto, è molto più grave e può essere anche letale».

Ci sono soggetti più esposti di altri al rischio di contrarre la meningite virale?

«Tendenzialmente questi virus responsabili della meningite colpiscono i bambini e giovani adulti, intesi come persone di età compresa fino ai quarant’anni. Ma non sono esclusi anche contagi in età più adulta».

Esistono dei vaccini?

«Per le meningiti virali no. La prevenzione, come un accurato lavaggio delle mani, è importante».