Meteo cipolle 2021. In arrivo gelate, freddo e neve

Ecco il tradizionale calendario del rabdomante jesino Alfio Lillini. "In questo nuovo anno torneranno le mezze stagioni"

Alfio Lillini legge le cipolle ogni inizio d'anno

Alfio Lillini legge le cipolle ogni inizio d'anno

Jesi (Ancona), 2 gennaio 2021 – “Il Natale appena trascorso senza luna non è di buon augurio per un 2021 solare, ma secondo le cipolle torneranno le mezze stagioni”. Così il rabdomante jesino che ogni anno elabora il Calendario delle cipolle, come da tradizione tramandata da suo nonno. La procedura prevede la suddivisione della cipolla in dodici spicchi, disposti sul davanzale di una finestra nella notte tra il primo e il 2 gennaio, poi l’interpretazione effettuata con grande scrupolosità dall’ex consigliere comunale jesino. Un’usanza attesa in città e non solo. "Gelate, freddo e neve nella prima decade di gennaio" dice il calendario. “L’anno 2020 fortunatamente si è concluso – commenta Alfio Lillini -. Più bisesto e funesto non poteva essere, dicevo un anno fa, di non aspettarsi un anno fertile e prosperoso, ma addirittura una pandemia non era affatto prevedibile purtroppo. Ma il Natale 2020 senza luna, (dove dice il detto ‘Sette pecore non fa per una’) non è di buon augurio per un 2021 solare, per il resto siamo ancora all’interno di una pandemia. Per l’anno 2021 i segnali della natura, anche con un certo anticipo, ci fanno intendere di avere un inverno diverso dagli ultimi anni, forse avremmo anche la neve a quote medio basse che tanto serve per rimpinguare la falda acquifera. Nell’autunno scorso si sono seccati pozzi quasi secolari, non era mai accaduto. E da un pò che raschiamo il barile, è bene fare più attenzione al consumo dell’acqua. E’ meglio per tutti. Le mezze stagioni ritornano a farsi vedere come da calendario, con pioggia abbastanza presente in primavera, il caldo da fine maggio, l’afa e il caldo a volontà dopo la prima decade di giugno, caldo torrido e afa a luglio e agosto, le prime piogge a settembre, ottobre ci porta l’autunno, il freddo a novembre dopo l’estate di San Martino, venti freddi da fine mese, giornate rigide e gelate con neve a dicembre”. Questo è quanto le cipolle della notte scorsa “hanno annunciato, con segnali che la natura non smetta mai di farci vedere. Dovremmo impegnarci tutti a vederli con più attenzione, l’ambiente è di tutti noi. La nostra salute dipende anche dall’ambiente”. Poi l’”avviso ai naviganti”: “Di questo cambiamento climatico dobbiamo tutti prendere atto in maniera completa. Siamo già in ritardo. Gli animali selvatici dalla periferia delle città, sono entrati in città. Questi sono segnali gravi, da non sottovalutare affatto. Basta pensare che gli animali selvatici sono portatori di malattie infettive anche gravi per l’uomo. A tutte le istituzioni, il dovere di governare il territorio (non di essere sordi) e ai cittadini tutti di fare di più”. Sara Ferrer