"Mi sono arrampicato sul tettuccio dell’auto Un’ora di terrore"

Stava rincasando dopo aver lavorato tutto il giorno nel supermercato di Corinaldo ed era diretto a Barbara, Roberto Baraschi. Una strada, contrada Coste, che aveva fatto tante volte e senza pericoli. Fino a quella tremenda prima serata di giovedì, quando anche la sua auto è stata travolta dalla furia del Nevola. Ha visto la morte in faccia. "Ero terrorizzato, ho provato a uscire dallo sportello ma era impossibile perché il livello dell’acqua si è alzato in un lampo – il suo racconto ai cronisti all’indomani del tragico avvenimento, mentre è tornato sul posto per aiutare le ricerche dei dispersi e sincerarsi della situazione –. Sono passato così da un finestrino e sono riuscito ad arrivare sul tettuccio della macchina, dove sono rimasto per quasi un’ora". Lì ha atteso l’arrivo dei soccorsi, ovvero i vigili del fuoco. E udiva in lontananza le grida di aiuto disperate di Simone Bartolucci, il 23enne salvatosi per miracolo e recuperato aggrappato ad una pianta: "Lo intravedevo soltanto, era buio. Sentivo le urla e non potevo fare nulla per aiutarlo. Non si può descrivere cosa ho provato". Poi, quando Roberto è stato messo al sicuro, è stato tra quelli ad indicare la posizione di Simone per consentirne il recupero dopo almeno un’altra ora. Baraschi è un altro dei superstiti dopo l’esondazione killer del fiume.