PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Migranti, niente posti d’accoglienza: "Costretti a dormire come animali"

Sono una quarantina e ogni giorno vanno sotto al palazzo della prefettura per poi essere allontanati

Alcuni dei migranti che abbiamo incontrato ieri mattina. sotto il palazzo della prefettura in piazza del Papa. Sono una quarantina in larga maggioranza pakistani, bengalesi e afghani

Alcuni dei migranti che abbiamo incontrato ieri mattina. sotto il palazzo della prefettura in piazza del Papa. Sono una quarantina in larga maggioranza pakistani, bengalesi e afghani

Posti in accoglienza inesistenti: richiedenti asilo assiepati ogni giorno davanti alla prefettura di Ancona allontanati da polizia ed esercito. Una situazione paradossale quella che si sta verificando pressoché ogni giorno da due settimane a questa parte. Protagonisti e vittime al tempo stesso sono una quarantina di migranti di varie nazionalità, in larga maggioranza pakistani, bengalesi e afghani, che pur in presenza di un regolare documentazione sono costretti a dormire in situazioni di fortuna. Tutto questo aumenta di nuovo l’allarme sociale in città, grazie alle continue segnalazioni di presenza di persone che bivaccano ovunque. Un problema che tornerà a incidere sull’amministrazione comunale e sulla percezione di insicurezza degli anconetani.

La differenza col passato, quando il problema è stato affrontato non senza difficoltà, è la totale impossibilità di trovare una struttura di accoglienza per queste persone e la mancanza di una qualsiasi speranza di poter risolvere il problema degli alloggi. Il cambio di passo in prefettura è temporalmente legato al cambio ai vertici, dai prefetti ai capi gabinetto e responsabili del settore immigrazione. Siamo ancora in pieno inverno e costringere esseri umani a dormire all’esterno, sotto un ponte, un edificio coperto o abbandonato, è assolutamente inaccettabile: "Ho dormito al porto stanotte – ci dice Ibrahim, ogni mattina dalle 8 davanti al Palazzo del Governo in piazza del Plebiscito – come ieri e l’altro ieri. Non ce la faccio più, fa freddo e sto male. Io, come gli altri qui, tutti abbiamo i documenti in regola, abbiamo bisogno dell’accoglienza, non siamo animali". Fino allo scorso mese di gennaio i richiedenti asilo senza un posto in uno dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) della prefettura si radunavano almeno una volta alla settimana davanti alla prefettura che, in accordo con gli enti gestori del territorio provinciale, riusciva sempre a trovare dei posti, limitando al massimo i disagi e i tempi di attesa. Da gennaio qualcosa si è inceppato in questo meccanismo, al punto che il numero dei richiedenti asilo senza un tetto sopra la testa continua a salire: a parte quelli rimasti in lista da dicembre, a gennaio e febbraio se ne sono aggiunti tantissimi, almeno una quarantina: "Non ci sono posti, ci dicono dalla prefettura, ogni giorno – spiegano le associazioni del territorio – All’improvviso quel sistema che, nonostante alcuni limiti, funzionava, si è inceppato".

Di fatto la prefettura, stando a quanto il Carlino è riuscito a ricostruire, mantiene dei posti di sicurezza all’interno dei suoi Cas riservati ai migranti in arrivo con i barconi da Libia e Tunisia e salvati in mare dalle ong, sia quelli che sbarcano al porto di Ancona che quelli smistati dal Ministero a seconda delle disponibilità. Non si capisce su quali basi la prefettura decida di dare la priorità a una modalità rispetto a chi ha dovuto affrontare comunque viaggi drammatici lungo le rotte balcaniche: "Sono partito un anno e mezzo fa dal Punjab – racconta un infreddolito Ahmed, giovanissimo pakistano – e sono arrivato a Trieste. Qui la polizia ci ha detto di andare ad Ancona per la richiesta del permesso di soggiorno, ma da due settimane io dormo fuori e non so quanto resisterò".