MARINA VERDENELLI
Cronaca

Mithila aveva un curatore speciale. La Procura dei minori la seguiva

La 15enne bengalese che si è lanciata dal palazzo, aveva fatto delle confidenze su presunte nozze combinate

Mithila aveva un curatore speciale. La Procura dei minori la seguiva

Mithila aveva un curatore speciale. La Procura dei minori la seguiva

Aveva anche un curatore speciale Mithila, la 15enne bengalese che il 30 ottobre scorso si è buttata dal balcone della sua cameretta, in via Capodistria, morendo dopo tre giorni di agonia. Un avvocato che il tribunale di Minorenni le aveva nominato per una eventuale assistenza legale vista la situazione familiare che la minorenne aveva confidato a scuola, lo scorso anno, quando faceva ancora le medie, per un presunto matrimonio combinato in Bangladesh dove non voleva tornare. AllaPprocura minorile il caso era ancora aperto prima che la 15enne morisse e c’era stato solo un parere sull’idoneità dei genitori ad esercitare la potestà genitoriale che si era concluso positivamente. La ragazzina era stata affidata ai servizi sociali del Comune con la collocazione in famiglia perché non c’era nulla che faceva temere per lei. Alle assistenti sociali aveva detto di essere contenta, di stare bene in famiglia. Aveva ottenuto di poter continuare gli studi, iscrivendosi al primo anno delle superiori, all’Ipc Podesti-Calzecchi-Onesti. Con il curatore speciale non aveva ancora avuto contatti. Da una parte perché l’emergenza era rientrata e poi l’avvocato aveva avuto il Covid quindi avrebbe fissato un colloquio forse più avanti. Intanto la polizia continua a scavare sulla vita di Mithila, per trovare qualche elemento utile che possa validare l’accusa sostenuta dalla procura che ha indagato il padre per istigazione al suicidio. Saranno sentiti il medico di famiglia, le assistenti sociali e le amicizie più vicine alla 15enne. Il medico per avere contezza su una impegnativa relativa alla visita ginecologica che la giovane avrebbe dovuto fare il giorno dopo che si è buttata dal balcone. L’autopsia svolta venerdì scorso non ha chiarito se la 15enne fosse incinta, un altro elemento su cui la Procura vuole vederci chiaro, ma sono stati fatti dei prelievi ematici per capire dalle analisi se lo fosse. Determinante sarà il contenuto del cellulare di Mithila, posto sotto sequestro, e sul quale verrà affidato in settimana un accertamento irripetibile. Sui due diari, anche questi sequestrati, la 15enne avrebbe appuntato frasi in Italiano che gli inquirenti stanno analizzando. Il feretro della minore ieri intanto è tornato in Bangladesh.