Mole, Ascanio Celestini sul palco: "Museo Pasolini", storia e omaggio

Oggi alla Punta della Lingua l’attore mette in scena questo lavoro che ripercorre la vita del grande maestro

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È uno degli eventi più attesi del 17esimo Festival ‘La Punta della Lingua’. Parliamo del nuovo spettacolo di Ascanio Celestini ‘Museo Pasolini’, ospitato, in collaborazione con Amat, stasera (ore 21) nella corte della Mole Vanvitelliana di Ancona.

Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini il festivalrende omaggio a colui che partendo dalla periferica Casarsa è giunto al centro della ribalta artistica internazionale. Poeta, narratore, saggista, drammaturgo e regista cinematografico Pasolini ha segnato un’epoca, dagli esordi poetici neoromanzi ai romanzi neorealisti e ai poemetti neosperimentali, dalla campagna friulana alle borgate romane fino al cuore nero dell’Antropocene, con l’incompiuto e avanguardistico Petrolio.

Ascanio Celestini è uno dei rappresentanti più importanti e amati del nuovo teatro di narrazione. I suoi spettacoli, preceduti da un approfondito lavoro di ricerca, hanno la forma di storie narrate in cui l’attore-autore assume il ruolo di filtro con il suo racconto, fra gli spettatori e i protagonisti della messa in scena. Museo Pasolini è un museo immaginato attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicoanalista, uno scrittore, un lettore, un criminologo e un testimone che l’hanno conosciuto. Come afferma Vincenzo Cerami: "Se noi prendiamo tutta l’opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva 7 anni fino al film Salò, l’ultima sua opera, noi avremo il ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del fascismo fino alla metà degli anni ’70".

Ed è proprio così che procede Celestini in questa sua ultima fatica, pensata e prodotta per il centesimo anniversario della nascita del poeta: raccontare la nostra storia dal 1922, primo anno dell’era fascista, fino al 1975, 53esimo anno (chiosa amaramente Celestini) di quella stessa era, di quel fascismo eterno che sembra contraddistinguere la storia d’Italia come una categoria perennemente risorgente.

"Secondo l’Icom (International Council of Museums) le cinque funzioni di un museo sono: ricerca, acquisizione, conservazione, comunicazione, esposizione. Come potrebbe essere un museo Pasolini? In una teca potremmo mettere la sua prima poesia. E’ il 1929. Mentre Mussolini firma i Patti Lateranensi, Gramsci comincia a scrivere i Quaderni dal Carcere". Celestini guida il pubblico attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto, ma anche di chi l’ha immaginato, amato e odiato.

Biglietto 15 euro. Info 0712072439 e www.vivaticket.com.