
Contenzioso alla Mole, via libera alla transazione con le agenzie assicurative legate alla ditta che circa cinque anni fa aveva iniziato i lavori per poi mollare tutto. Un iter molto tribolato di una vertenza che di fatto ha lasciato l’appalto neppure a metà e con una serie di conti da saldare.
Un accordo che porterebbe una serie di benefici ai conti del Comune e al futuro dell’opera. Innanzitutto l’escussione della fidejussione e un recupero di oltre 1 milione di euro e soprattutto la fine di qualsiasi contenzioso con la ditta in questione. Potrebbe chiudersi un capitolo davvero pesante per l’amministrazione, iniziato sotto la vecchia giunta che nel 2013, appena insediatasi per il primo mandato Mancinelli, ha avviato le pratiche per il recupero della Mole. Il grosso dei lavori è stato portato a termine, ma lo stralcio in questione per svariati milioni di euro è saltato dopo il periodo del Covid assieme alla ditta incaricata. Ora la parte di lite sembra risolta e dunque si può pensare alla ripresa dei lavori, non prima di aver fatto un aggiornamento dei prezzi, autentica discriminante per tutto il settore dei lavori pubblici.
Sarà la giunta poi a decidere se far ripartire il cantiere affidandolo alla seconda in graduatoria oppure procedere a un nuovo bando di gara con annessi e connessi. Amministrazione che al tempo stesso ha approvato un atto di indirizzo molto importante legato alla pista ciclabile prevista nel vecchio piano urbano di mobilità sostenibile.
Il tracciato originario, come da progettazione, dalla stazione al centro lungo via Marconi e via XXIX Settembre, probabilmente non si farà più. Molto più probabile un sistema di ‘mobilità dolce’, non necessariamente una ciclabile, lungo i binari dismessi della ferrovia che un tempo portava alla stazione marittima.
Ogni soluzione al momento sembra prematura, ma l’atto firmato una decina di giorni fa mette i puntini sulle "i" e va incontro a una rilocalizzazione del tracciato in accordo sia con Rfi che con l’Autorità portuale. Nelle scorse settimane lo stesso sindaco Silvetti aveva accennato all’intenzione di rivedere il tracciato perché quello fissato nel progetto, secondo lui, non andava bene. A inizio luglio l’incontro col presidente dell’Authority, Vincenzo Garofalo, per discutere proprio sulla possibilità di spostare la ciclabile lungo la strada di collegamento portuale dal Mandracchio al Molo Da Chio. Una opzione che presenta una serie di ostacoli pratici legati alla presenza dei varchi doganali con Paesi extra Schengen e dunque le interferenze non mancano.
Intanto però, al netto di tutto, l’atto di indirizzo approvato dalla giunta ha prodotto la richiesta di proroga dell’appalto e dei fondi necessari fino al 31 dicembre 2025 (inizialmente il termine dell’opera era prevista entro il 2023) alla luce della volontà di modificare tutto il progetto. Ricordiamo che sulla ciclabile è a disposizione una somma superiore a 500mila euro (560mila, 30mil dei quali sono già stati spesi per dettagli propedeutici all’opera) resa disponibile accendendo un mutuo.