MARINA VERDENELLI
Cronaca

Addio alla madre di Pepita, sua figlia sparì nel bosco. L’Italia intera pregò con lei

Era il 1981, la piccola aveva 22 mesi. La ritrovò dopo tre giorni un cacciatore. Stava bene, si era nutrita di bacche e aveva bevuto nelle pozzanghere. Non ricordava cos’era successo. E neppure l’ipnosi servì a risolvere il giallo

Pepita col cane e il cacciatore che la trovarono. Sotto, anni dopo, in tv con la madre

Pepita col cane e il cacciatore che la trovarono. Sotto, anni dopo, in tv con la madre

Ancona, 31 maggio 2025 – La storia di Giovanna e di sua figlia, una bambina di soli 22 mesi, aveva tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia. La piccola si era persa per i sentieri del Monte Conero, ad Ancona, andando per funghi insieme al padre. Tre giorni in ansia, con la città che si era mobilitata per aiutare nelle ricerche di quello scricciolo biondo il cui colore dei capelli irradiati dal sole l’aveva fatta conoscere alle cronache del tempo con un nomignolo prezioso, “Pepita”, come prezioso era stato il finale di quella vicenda che ancora oggi a raccontarla ha dell’incredibile.

Il 25 settembre 1981 Maria Corbo, ventidue mesi, che era col padre alla ricerca di funghi si smarrì nei boschi del Conero. Le ricerche tennero col fiato sospeso l’Italia intera. Fu ritrovata indenne tre giorni dopo
Il 25 settembre 1981 Maria Corbo, ventidue mesi, che era col padre alla ricerca di funghi si smarrì nei boschi del Conero. Le ricerche tennero col fiato sospeso l’Italia intera. Fu ritrovata indenne tre giorni dopo

Era il 1981 e la bambina si chiamava Maria Corbo. La madre, Giovanna, era entrata nel cuore degli italiani che pregavano e speravano per lei affinché sua figlia venisse trovata sana e salva. Il bosco, dove per tre giorni la piccola aveva vagato da sola, bevendo acqua piovana e cibandosi di bacche e ghiande che già aveva imparato a conoscere perché in quel monte lei ci viveva e aveva casa con la sua famiglia, gliela restituì viva. La bimba aveva solamente qualche graffio per i rovi in cui si era imbattuta.

Giovanna adesso non c’è più, la mamma di Pepita è morta venerdì della scorsa settimana, a Falconara, dove viveva con il marito Marco Corbo, noto neuropsichiatra ormai in pensione. Giovanna, passato qualche anno dal ritrovamento della figlia, andò ospite in una trasmissione di Sandra Milo che invitò lei e la bambina a partecipare al programma pomeridiano “L’amore è una cosa meravigliosa”.

Ad accompagnarla negli studi fu Gianni Maggi, ex consigliere regionale e tra i fondatori di Radio Arancia. Con un post pubblicato su Facebook, Maggi ha voluto ricordare Giovanna pubblicando una foto mentre lei e la figlia sono in trasmissione con Sandra Milo. “Ho stretto amicizia con la famiglia di Pepita – racconta Maggi al Carlino – con i genitori Giovanna e Marco. Ci siamo conosciuti perché quando la figlia si perse nel bosco noi con Radio Arancia e con la televisione locale Tvp che c’era all’epoca (poi le frequenze furono a acquisite da Berlusconi per Rete 4), facemmo un appello al pubblico per aiutare a trovare la bambina. Erano in corso le ricerche sul Conero, andai a casa loro, abitavano lungo la strada che porta a Pian Grande, lanciammo un appello con loro. Quella sera arrivarono in tanti sul Conero, con una luce, per aiutare a cercare Pepita. Vedemmo i bagliori delle torce. La gente aiutava i soccorritori, che all’epoca erano ancora poco avvezzi a questo tipo di ricerche. Ricordo – continua Maggi – che arrivò l’esercito, che però si avventurò nel bosco senza acqua. Poco dopo i militari fecero ritorno perché avevano sete”.

La bambina fu poi trovata dal cane di un cacciatore, puntò un cespuglio e l’uomo vide la chioma bionda illuminata dal sole.

“Quando Sandra Milo invitò mamma e figlia in trasmissione – continua Maggi – Giovanna mi disse ‘non sono avvezza a queste cose, come mi devo comportare?’. Le accompagnai io e feci le foto. Poi ci siamo persi di vista, perché dal Conero cambiarono casa, si trasferirono un periodo a Ischia, poi tornarono a Falconara, città di Marco. Una donna molto gentile, tollerante, dolce, suonava il piano. Quando la figlia si perse visse quei giorni nella disperazione. Poi ci fu il ritrovamento, una gioia per tutti”.

Ora la piccola Maria Corbo è una donna adulta, vive a Roma e ha due figli. Per ricordare cosa accadde in quei tre giorni ha provato a ricorrere anche all’ipnosi, ma a più di quarant’anni di distanza il mistero rimane.