Morto Costa, ex presidente di Banca Marche

Aveva 71 anni ed era malato da tempo. A lungo al vertice di Confagricoltura, si dimise dal cda dell’istituto di credito poco prima del crac

di Franco Veroli

Lauro Costa, 71 anni, è morto ieri mattina a Villa Pini a Civitanova, a seguito di una grave malattia contro la quale lottava da circa due anni. Costa è stato una figura di spicco della vita economica maceratese e regionale sia per il ruolo di rappresentanza degli agricoltori, visto che ha guidato Confagricoltura Macerata per circa 25 anni (da inizio anni Novanta al 2015) sia per essere stato, per ben due volte, dal 2006 al 2009 e dal 2012 al 2013, presidente di Banca Marche, fino al crac dell’istituto di credito. Costa era stato eletto il 3 maggio del 2012 e doveva restare al suo posto fino al 31 dicembre 2014, ma la crisi della banca subì una forte accelerazione tanto che, a fine aprile 2013, insieme al suo vice Michele Ambrosini, rassegnò le dimissioni.

Un momento difficile, critico, complicato – agli occhi dell’opinione pubblica – dal fatto che poco dopo, il 2 giugno, Costa venne nominato cavaliere al merito della Repubblica Italiana come riconoscimento per la sua opera. Poco più di un anno fa, il 22 novembre 2021, l’ex presidente era stato sentito dal tribunale di Ancona, dove è in corso il processo per il fallimento della banca, per il quale era imputato insieme ad altre dodici persone. In quella sede aveva sottolineato e ribadito di aver sempre rispettato le regole.

"Rendo serenamente la mia testimonianza ad un uomo che la merita tutta, ad un uomo che, finché ha potuto, ha aiutato tantissime persone. Gli ho voluto bene. Il suo difetto, se così lo si può chiamare, era l’eccessiva disponibilità e l’essere troppo condiscendente. È stato probabilmente questo a farlo finire nelle note vicende di Banca Marche". Così Luca Pompozzi, attuale direttore di Confagricoltura, che con Lauro Costa ha condiviso un viaggio iniziato nel 1992 e che si è interrotto solo due settimane fa, l’ultima volta che lo ha visto. "Mi ha detto che non gli restava che aspettare. Ho pensato ad un eccesso di pessimismo. Invece…". Pompozzi sottolinea come Costa abbia fatto di tutto e di più nel rappresentare gli interessi degli agricoltori, sia in sede sindacale che istituzionale. "Non si è mai tirato indietro. Ho perso il conto di quanti viaggi abbiamo fatto insieme a Roma per dar voce alle esigenze dei nostri agricoltori".

Certo è che la vicenda di Banca Marche lo aveva profondamente segnato. "Una storia per la quale ha sofferto davvero tanto, essendo anche stato insultato per strada. La verità è che ha fatto del bene a tante persone. Domani (oggi, ndr) Confagricoltura Macerata resterà chiusa in segno di lutto e i 14 dipendenti renderanno omaggio al presidente Costa ricordandolo con affetto".