
I moscioli selvatici di Portonovo
Linea Blu, la trasmissione riservata al mare, tra le più seguite di Rai Uno durante tutta l’estate, sarà il prossimo fine settimana a Portonovo per girare le riprese dedicate alla crisi del mosciolo selvatico. L’interesse nazionale era inevitabile a seguito delle sofferenze che il mitilo locale sta attraversando dopo essere stato per anni simbolo di un territorio e di un Paese, esportato in ogni dove.
La vicenda legata al mosciolo è seguita costantemente dal Carlino che ha scritto più volte sull’argomento. I mosciolinari hanno chiesto il rinvio dell’inizio della pesca, che ogni anno inizia il 15 maggio, al 15 giugno per dare alla Regione Marche maggior tempo per seguire le iniziative necessarie come la richiesta di calamità naturale e i ristori, per le 31 imprese dedite a questa piccola pesca, qualora si proceda al fermo per tutto il 2025. Un fermo che è stato chiesto da tutti i soggetti componenti il Tavolo tecnico istituito nel 2024 dal Comune di Ancona per affrontare ad ogni livello il problema con tutti i soggetti interessati. La Regione Marche, attraverso la Consulta della Pesca ha accolto la richiesta dei pescatori ed ha chiesto il rinvio come pure i ristori per i pescatori al Masaf. Al momento, mancano sei giorni alla scadenza, non ci sono ancora notizie da parte del Ministero della Pesca anche se alcune fonti romane parlano di un decreto già da maggio sulla scrivania del ministro, in attesa della firma. Non sono note le motivazioni di cosa stia realmente accadendo ma una cosa è certa: se non arriveranno i ristori i pescatori anconetani hanno stabilito che torneranno in mare il 15 giugno.
Purtroppo il rinvio dell’inizio della pesca, affermato da una ordinanza della Capitaneria di Porto, al momento sembrerebbe non del tutto rispettato. I pescatori autorizzati sono fermi ma i semplici cittadini no, alcuni dei quali sono stati visti pescare di fronte al Molo proprio sabato scorso. Un comportamento ingiustificabile perché contro le normative ma soprattutto segno di accanimento verso una risorsa che rischia di scomparire. Certo è che al momento sulle spiagge non c’è alcun cartello di segnalazione del divieto di pesca né tantomeno ci sono i controlli da parte degli organi competenti. Eppure, come sostenuto dal direttore del Cnr Irbim di Ancona, Gian Marco Luna, "i controlli sulle attività di pesca possono essere eseguiti anche con le nuove tecnologie disponibili senza eccessivo dispendio di forze umane".
In tutta questa vicenda c’è un mitilo che non può ribellarsi, protestare o emigrare perché attaccato inevitabilmente allo scoglio in cui ha deciso di vivere. "Il mosciolo è un esempio di quello che sta accadendo al nostro mare – ha detto Carlo Cerrano, docente di Zoologia alla Politecnica – ci fa capire che quando la natura inizia a perdere il suo equilibrio, rapidamente si può innescare un effetto domino difficilmente prevedibile. Perdere un elemento così importante nell’equilibrio costiero porterà inevitabilmente a delle conseguenze".