"Le Carte di Armeni" in mostra alla Galleria Papini di Ancona. E’ qui, nel raccolto spazio espositivo in via Bernabei, che sabato (ore 18) si inaugura la personale di Guido Armeni, artista ben noto ad Ancona, grazie a opere come il Monumento a Stamira, nell’omonima piazza, e le ‘Vele’ a Marina Dorica.
Ma Armeni è anche ‘l’uomo degli alberi’, un soggetto a cui si è dedicato fin dagli esordi, e che costituisce il tema della mostra alla ‘Papini’. La parola chiave, però, in questo caso è ‘carta’. Tanto che Armeni sottolinea come "più che una mia personale questa è una mostra dedicata alla cultura della carta. Tutte le opere sono realizzate su carta di Fabriano. Io stesso vado a prendere la cellulosa già macinata da un artigiano che lavora con macchine di cento anni fa. E’ una carta molto materica. E’ come un ciclo completo che si chiude: la carta, ricavata dagli alberi, diventa arte che raffigura gli alberi stessi".
Armeni spiega che tutte le opere sono monocromatiche. E’ il trionfo del bianco. Non per niente il critico Michele Servadio scrive che "gli alberi di Armeni non hanno radici, non traggono la propria linfa vitale dalla tradizione o dal naturalismo, ma dal fondale del quale si nutrono; nati dalla sua emotività e dal suo istinto, essi vivono liberi come un vento del sud che soffia sprezzante in mezzo al mare e, proprio per questo, acquistano una connotazione quasi cosmica, vero elemento di confine fra ciò che vive fuori e dentro l’anima dell’artista".
Guarda caso Servadio cita il mare, l’altra grande passione di Armeni, noto velista. Degli alberi, però, l’artista si dice ‘innamorato’.
Un amore che vuol essere condiviso: "Quando vendo un’opera dono una parte di me – confessa -. Chi l’acquista porta qualcosa di bello nella propria casa. Capita che mi dicano: guardo il suo quadro ogni giorno, e questo mi dà gioia. E’ anche questo che mi fa sentire un artista realizzato. Certo, dietro tutto questo c’è molto lavoro".
Strano ma vero, questa alla Galleria Papini è la seconda personale di Armeni ad Ancona. "La prima fu cinquant’anni fa alla storica Galleria Puccini. La feci con Alfredo Trifogli, dopo aver lavorato al Premio Marche, nel cui ambito una mia opera fu premiata". La mostra sarà visitabile fino al 29 settembre (da giovedì a domenica, ore 17.30-19.30).
Raimondo Montesi