"Musica contro il male del mondo", Loreto s’incanta dinanzi al Maestro Muti

Straordinario concerto di Riccardo Muti nella piazza del Santuario: "È il nostro forte messaggio di pace"

Il concerto del Maestro Muti a Loreto

Il concerto del Maestro Muti a Loreto

Il loggiato del Palazzo Apostolico ‘vestito’ di luci calde, e sul sagrato della basilica la Madonna Nera su un altarino incorniciato di fiori, tra i bimbi del coro Vocincanto di Loreto, Fano e Pesaro che intonano l’Ave Verum Corpus di Mozart. Davvero emozionante l’immagine conclusiva dell’eccezionale concerto delle "Vie dell’amicizia" di Ravenna Festival che Riccardo Muti ha diretto ieri sera nell’abbraccio della piazza del Santuario della Santa Casa (con le riprese televisive di Rai Cultura che trasmetterà l’evento il 6 agosto). All’orchestra giovanile Luigi Cherubini si sono uniti anche i coristi del teatro dell’Opera di Kiev e alcuni solisti ucraini d’eccezione fra cui Taras Stoly, virtuoso della bandura, che è volato appositamente a Loreto dal fronte di guerra, grazie a un permesso del presidente Zelensky. Dal "Magnificat" di Vivaldi al "Te Deum" di Verdi, il concerto ha voluto interpretare il desiderio di pace e di solidarietà fra le genti che è nel cuore di tutti. "La forma della bellezza si basa sull’unione, sull’armonia e sulla fratellanza", ha ricordato il Maestro Muti che ieri mattina, insieme alla moglie Cristina, è stato accolto in sala consiliare dal sindaco Moreno Pieroni e dall’assessore alla cultura Francesca Carli, e ha firmato il libro degli ospiti illustri di Loreto. "Grazie per il dono che ha voluto fare alla nostra città", ha esordito il sindaco. "A lei va la riconoscenza per aver colto un carattere speciale di Loreto che è sempre stata città dell’accoglienza e della pace", ha aggiunto Carli. "In questo momento il mondo è in ebollizione. Ecco che il nostro concerto quest’anno ha assunto ancor più il significato profondissimo di un messaggio di pace – ha detto Muti –. Gli appuntamenti delle Vie dell’amicizia, iniziati nel 1997 a Sarajevo, sono come gocce di bene in un oceano di male. La Musica, con la M maiuscola, ha sempre un potere lenitivo". Il concerto di Loreto (così come quello di Lourdes di lunedì scorso) ha avuto anche un accento spirituale che – ha aggiunto il Maestro – va oltre le singole religioni: "Il manto della Madonna accoglie chi crede e chi non crede". Muti ha sottolineato come le Marche siano terra di radicata tradizione musicale e di grandi compositori. E ha rievocato una passeggiata a Maiolati, culla di Gaspare Spontini, "un musicista davanti al quale Wagner si inginocchiava. Era un pomeriggio assolato e in una via silenziosa sentivo un brano dalla ‘Vestale’. Ho scoperto che proveniva da un laboratorio di falegnameria, dove un artigiano lavorava ascoltando la musica di Spontini. Mi è sembrato assolutamente straordinario". Poi ha ribadito quindi la necessità di investire sull’educazione musicale, in particolare verso i giovani, e ha rammentato un proverbio cinese, "È a forza di pensare ai fiori che i fiori crescono", come a dire che occorre ritrovare l’attenzione e la cura per le cose che contano.