Nasce vicino al Salesi. Casa dell’accoglienza, un segno d’amore e di grande solidarietà

Taglio del nastro in via Podgora 4, appartamento per ospitare 7 persone .

Nasce vicino al Salesi. Casa dell’accoglienza, un segno d’amore e di grande solidarietà

Nasce vicino al Salesi. Casa dell’accoglienza, un segno d’amore e di grande solidarietà

"Un segno di amore e di solidarietà" per il vescovo dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo, monsignor Angelo Spina. Ma anche (e soprattutto) per Milena Fiore, presidente delle Patronesse del Salesi, che ieri ha tagliato il nastro della nuova casa di accoglienza di via Podgora 4, a due passi dall’ospedaletto. Donata dall’ex patronessa Anna Galvani, a cui è stata intitolata dopo la sua scomparsa, la casa d’accoglienza è stata nuovamente inaugurata, dopo un lungo periodo di ristrutturazione che l’aveva temporaneamente tolta alla disponibilità delle famiglie con bambini in cura al vicino ospedale pediatrico Salesi. Grazie al contributo di enti, associazioni e privati cittadini, l’appartamento è stato interamente rinnovato, sia nella struttura che negli arredi. Oggi è dotato di una stanza in più, potendo garantire da un minimo di 4 ad un massimo di 7 persone, contemporaneamente. Cucina, tre stanze doppie, una singola, un bagno con sanitari, elettrodomestici, tutto nuovo. In particolare, una delle stanze è stata riarredata completamente dagli eredi della stessa Anna Galvani, presenti alla cerimonia. Galvani è stata una delle prime patronesse di Ancona. All’inaugurazione, anche Laura Mazzanti, direttrice della Fondazione Salesi, Laura Polenta, direttrice sanitaria del pediatrico di via Corridoni, il presidente del consiglio regionale, Dino Latini, e quello del consiglio comunale, Simone Pizzi. Oltre alla presidente della commissione sanità e servizi sociali del Comune dorico, Maria Grazia De Angelis, e Marco Gnocchini, presidente della Prometeo. A precedere la visita ai locali e il taglio del nastro, la benedizione del vescovo, che poco prima, ieri mattina, aveva officiato la tradizionale messa di Natale nell’aula Mataloni dell’ospedaletto. "La casa è operativa da ben 23 anni e ospita solitamente le famiglie i cui bambini sono ricoverati in ospedale", ha evidenziato Fiore, da 39 anni nelle Patronesse. "In special modo, ospita chi viene da fuori o chi non può permettersi un alloggio per la durata del ricovero dei piccoli. Abbiamo un ritorno di affetto e di amore che sovrasta tutti gli sforzi per mantenerla. Prima era brutta, ora è tutta ristrutturata, meno che i pavimenti. Una stanzetta è stata intitolata ad Anna Galvani, la cui famiglia ha pagato tutta quella camera". Mongolfiere alle pareti e muri puliti, bagni nuovi e luci brillanti per 80 metri quadrati e un briciolo di serenità per chi vive momenti certamente non facili: "C’è stata una famiglia ucraina che è rimasta qui per un anno, il piccolo era un malato oncologico e noi abbiamo ospitato i genitori".

Nicolò Moricci