Nazionale di calcio, c’è il rebus degli stadi

Dopo l’annuncio dell’arrivo degli Azzurrini al Del Conero, il presidente della Figc stuzzica: "La squadra maggiore manca da 20 anni"

"Ci piacerebbe che un giorno anche la Nazionale possa tornare nelle Marche, da dove manca ormai da 20 anni. Per questo è necessario investire nelle infrastrutture ed è molto positivo che la Regione stia valutando alcuni possibili interventi che vanno in questa direzione". Che tradotto: d’accordo gli Azzurrini dell’Under 21 (attesi il 19 novembre al Del Conero), ma l’obiettivo del numero uno della Figc, Gabriele Gravina, pare quello più ambizioso di portare i big della Nazionale maggiore. Ovvero la formazione guidata dal marchigiano Roberto Mancini. C’è però uno scoglio da superare e il presidente della Federcalcio nazionale lo ha fatto capire in maniera sobria ed elegante: quello delle infrastrutture, sportive ma forse anche viarie (altro dei problemi storici della regione). Perché i vertici del pallone italiano sembrano ben lieti di rivedere la Nazionale nelle Marche. Gravina, che ieri ha incontrato a Roma il governatore Francesco Acquaroli, è intervenuto anche sulla scelta di portare l’Under 21 nel capoluogo. "È il giusto riconoscimento per un territorio che ha una grande passione per il calcio e in particolare per l’Azzurro – ha detto – Durante la mia recente visita nelle Marche (era stato ospite della Figc regionale, a Palazzo federale di via Schiavoni, ndr), ho manifestato l’intenzione di creare nuove opportunità di socialità legate al calcio in un territorio così sensibile e sono felice di aver avviato un rapporto costruttivo con l’amministrazione regionale per la crescita del sistema sportivo".

"Ringrazio il presidente Gravina per l’attenzione e la volontà concreta di voler stringere ancora di più i rapporti tra la Nazionale italiana di Calcio e le Marche – il punto del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli – Siamo contenti della collaborazione che abbiamo avviato, auspicando, sempre per il tramite delle sinergie tra i nostri enti, il concretizzarsi di opportunità sempre più importanti e attrattive per la nostra regione". Insomma, le Marche si colorano sempre più di azzurro ma servirà potenziare le strutture dove poter accogliere le selezioni nazionali con il capoluogo dorico indiziato numero uno. E l’incontro tra Gravina e Acquaroli, in un clima di cordialità e unione di intenti, è andato proprio nella direzione di una valorizzazione ulteriore degli stadi marchigiani, che nell’ultimo periodo hanno già ospitato l’Under 20 a Ascoli (Italia-Germania, marzo 2022), le finali dei campionati giovanili (giugno 2022, dall’Under 15 all’Under 18 di calcio e calcio a 5) e, come ufficializzato ieri, attendono anche l’Under 21 a Ancona (19 novembre, Italia-Germania). O meglio, l’ufficializzazione della Figc è arrivata ieri. Lo "spoiler" del Comune e dell’US Ancona era arrivato già due giorni fa. E chissà che questo non possa aver indispettito i vertici federali? Acquaroli ha provato a mediare, ribandendo un concetto chiaro: noi ci siamo per mettere a disposizione, di concerto con le amministrazioni competenti ed i club interessati, altri impianti sul territorio per ospitare le Nazionali, maschili e femminili.

Giacomo Giampieri