"Neanche le vasche avrebbero retto l’urto"

Il presidente della Regione Acquaroli e i tecnici: "E’ successo qualcosa di unico, Misa e Nevola cresciuti di sei metri in due ore"

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di Pierfrancesco Curzi

"Per rimettere a posto l’intera valle del Misa serviranno miliardi di euro. Non abbiamo fatto ancora una stima, ma siamo su quei valori". Nella lista infinita di cifre sciorinate, non sempre in maniera chiara, spicca quella indefinita comunicata alla fine della conferenza stampa dal presidente della giunta regionale Francesco Acquaroli. Prima un segno di vicinanza alle famiglie delle vittime e dei dispersi, poi i due macro-temi affrontati dai tecnici: l’allerta meteo sottostimata a causa dell’imprevedibilità dell’evento atmosferico e la cura dei fiumi, a partire dal Misa. Prima Acquaroli ha ribadito la complessità dell’orografia marchigiana e i suoi 12 corsi d’acqua da attenzionare e la necessità di fondi. Poi il tema meteo: "È successo qualcosa di unico, mai accaduto nelle Marche _ ha spiegato Paolo Sandroni della Protezione civile _. A Cantiano il 15 settembre sono caduti 380 millimetri di pioggia in 3 ore; i livelli del Misa e del Nevola hanno avuto risalite di sei metri in due ore. Il record storico precedente era stato a Pedaso nel 1956 con 180 mm. In due ore Misa e Nevola sono saliti da un livello di ‘magra’ a un flusso d’acqua mai visto. Perché l’allerta ‘gialla’? Perché le tabelle dicevano questo nel nostro territorio, come hanno confermato tutti gli esperti del settore in Italia. La pioggia da Arezzo si è improvvisamente spostata sull’alto Pesarese e un fenomeno che era di normale intensità è andato fuori controllo grazie alla cella autorigenerante".

Un termine di cui si è parlato in questi giorni che però non spiega come mai i tecnici abbiano difettato di zelo spostando l’allerta al livello ‘arancione’. La sala operativa, seguendo gli input dell’area meteo, ha fatto pedissequamente ciò che doveva e ha modificato l’attività quando, dopo le 21, hanno iniziato ad arrivare le telefonate di allarme, come ha ricordato la responsabile, Susanna Balducci. Al dirigente del Dipartimento che comprende lavori pubblici, territorio e da gennaio anche la Protezione civile, Nando Goffi, tralasciando in parte la lista di cifre, è toccata la parte tecnico-economica: "Il progetto sul Misa per complessivi 110 milioni che la Regione vuole realizzare resta, per ora, forse lo modifichiamo. Dal 2016, ossia da quando la competenza dei fiumi è tornata dalle Province alla Regione, molto è stato fatto, ma contro eventi simili nulla, comprese le vasche di contenimento, avrebbe retto. In più abbiamo rifatto gli argini e il Ponte a Senigallia". Infine l’assessore Stefano Aguzzi, secondo cui i cambiamenti climatici sono un problema serio a cui lui tiene: "I media ne dovrebbero parlare di più. L’altro giorno è stato come se si fosse spaccata una diga, per questo punteremo sulla prevenzione. Confermo, anche le vasche alle Bettolelle, opera che noi abbiamo iniziato, e tutto il resto avrebbe limitato i danni di questa alluvione".