"Nel buio che viviamo si fa strada una luce"

Messaggio del vescovo monsignor Francesco Massara per infondere fiducia a tutti nonostante il periodo difficile

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"Non nego che avevo sperato in una Pasqua migliore ma, per le tristi e purtroppo note vicende sociali, sanitarie, economiche e internazionali che continuano a ferire il mondo, sembra quasi impossibile viverla e celebrarla con autentica gioia nella quotidianità della nostra vita". Inizia così il messaggio pasquale del vescovo Francesco Massara che parte dal difficile momento storico che i fabrianesi e non solo stanno vivendo. "Vedo attorno a me – aggiunge Monsignor Massara - i segni di una vita che si spegne e di un disagio sociale, personale e familiare che cresce a dismisura. Molte situazioni appaiono come "partite perse", restiamo perplessi e increduli davanti all’eventualità di un futuro possibile, al punto che nulla sembra abbia più un senso. La morte è entrata così prepotentemente nella nostra vita, da avvelenare il cuore e occuparne tutti gli spazi. Se ci sentiamo rifiutati e traditi, viviamo la morte delle relazioni, dei nostri affetti e dei nostri amori. Se perdiamo la speranza che le cose possano cambiare perché la crisi economica si fa sentire, perché la ricostruzione stenta a ripartire, i lavoratori rischiano di essere lasciati a casa, viviamo la morte della nostra dignità. Se guardiamo inermi i nostri bambini, i ragazzi e i giovani che lentamente stanno perdendo tempo preziosissimo destinato a costruire le loro relazioni, viviamo la morte del futuro". E ancora: "Se guardiamo fuori dai nostri confini e restiamo attoniti ascoltando le terribili notizie della guerra, viviamo la morte della pace e della civiltà umana. Certo, è veramente pesante questo tempo, ma in questo buio e ombra di morte, ancora una volta, si fa strada una luce, un annuncio, un’incredibile e inaudita speranza: ‘Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto’". Un messaggio di speranza che parte dalla cruda realtà ma soprattutto dalla fede. Il suo messaggio si conclude con una "scommessa, che si traduce in certa fiducia nella vita nuova che Dio incessantemente ci dona, con rinnovata fede" e l’auguro di una Santa Pasqua "da celebrare con amore e santità di vita".

Sara Ferreri