Neonata morta, "Forse gettata viva nel cassonetto". S'indaga per omicidio / FOTO e VIDEO

Autopsia: la piccola mulatta trovata nei rifiuti non era stata allattata

Il nastro trasportatore

Il nastro trasportatore

Ostra (Ancona), 17 marzo 2018 - E’ di omicidio volontario e occultamento di cadavere l’accusa contro ignoti con la quale procedono le indagini dopo il ritrovamento del cadavere di una neonata scoperto giovedì sul rullo trasportatore dell’azienda Cavallari Group di Ostra (Ancona) specializzata nel riciclo dei rifiuti. Il rinvenimento era stato fatto da un operaio macedone, in servizio da appena una settimana. Il corpicino si trovava all’interno di una busta di plastica trasparente.  L’operaio, appena accortosi della situazione, ha subito bloccato il macchinario cercando di capire di cosa si trattasse e, una volta fatta la macabra scoperta, ha chiamato i colleghi e le forze dell’ordine. Il corpicino era apparso in parte anche mutilato poiché aveva superato già un primo passaggio di triturazione. Ieri pomeriggio, all’ospedale regionale di Torrette, sul piccolo cadavere è stata effettuata l’autopsia dal medico legale Adriano Tagliabracci. 

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La bimba era completamente formata e dunque era nata viva. Una gestazione normale, anche se sembrerebbe che non fosse stata allattata o nutrita. Dunque, potrebbe aver vissuto per un solo giorno. Il decesso sarebbe stato stabilito al 14 marzo, ma non si esclude che possa anche essere deceduta il giorno prima. Il corpicino della piccola non presenterebbe infatti processi di decomposizione. Circa l’etnia, la piccola presenterebbe una pelle mulatta e quindi riconducibile a un paese del Nordafrica o del Sud-Est Asiatico. Sul corpicino sono stati effettuati diversi esami tra cui il prelievo del dna oltre a quelli ematologici. Trovato sfilacciato, invece, il cordone ombelicale. La salma è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali ed ulteriori accertamenti.

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Dal punto di vista delle indagini, la cui titolare è il pm Serena Bizzarri, sono stati individuati una decina di siti. Si tratta di quelli nei quali sono stati prelevati i rifiuti che poi sono stati trasportati, al Centro di smistamento, insieme alla bambina. Dieci luoghi differenti delle province di Ancona, Pesaro Urbino e in minima parte quella di Perugia.  I carabinieri cercheranno ora di visionare quante più telecamere possibili per vedere se qualcosa di utile alle indagini possa essere stato ripreso. Indagini che verranno svolte a 360 gradi per capire se qualcuno si sia accorto di strani movimenti o se vi siano persone che si sono rivolte ad un ospedale per una emorragia post parto. La bimba, infatti, è nata in maniera clandestina, certamente in casa e senza l’aiuto di nessuno.  Esiste dunque la speranza che qualcuno possa aver notato qualcosa e quindi ci si aggrappa a qualsiasi tipo di elemento per ricostruire il tragitto di quel corpicino che, a questo punto, potrebbe essere giunto da qualsiasi parte di queste tre province.