"Nessun dubbio, è ancora necessario fermare il contagio"

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Mascherine sui luoghi di lavoro obbligatorie fino a metà giugno, parola d’ordine: prudenza. I sindacati mantengono fede alla linea e di comune accordo hanno siglato il documento condiviso. Sono state proprio le organizzazioni dei lavoratori a sollecitare la misura vista la situazione pandemica. Le Marche come l’Italia: "Nessun dubbio, nessun ripensamento – spiega Claudia Mazzucchelli, segretario regionale della Uil Marche –, siamo tutti d’accordo. I punti al centro della discussione, sia a livello nazionale che a cascata su territori, erano diversi. Oltre all’obbligo delle mascherine, sempre in tema di rischio Covid, penso al divieto delle trasferte dei lavoratori e altre prescrizioni importanti. Ci sarà sempre tempo per tornare sui propri passi, analizzare la situazione periodo per periodo. Il provvedimento arriva fino alla metà del prossimo mese e per giugno le cose potrebbero di nuovo cambiare, a seconda di come si modificheranno i dati sulla pandemia. Togliere e aggiungere si fa sempre in tempo. In questa fase particolare del percorso, credo che assumere un provvedimento del genere sia assolutamente di buon senso, a tutela di tutte le lavoratrici e i lavoratori". Sulla stessa lunghezza d’onda il collega della Cisl Marche, Sauro Rossi: "Siamo tutti d’accordo, senza distinzioni di sigle – spiega il segretario regionale Cisl –. I protocolli anti-contagio nei luoghi di lavoro sono fondamentali e vanno rispettati e la valutazione del mantenimento della mascherina in forma obbligatoria è stato condiviso da tutti. Non esiste una diversificazione dell’applicazione della misura a seconda della tipologia di lavoro, le mascherine vanno indossate, le distinzioni sulle misure riguardano altre modalità. Serve lavorare in maniera sicura, i benefici sono per tutti e, al contrario, le controindicazioni riguarderebbero la totalità e non soltanto il singolo. Rinunciare adesso alla sicurezza, riporre le mascherine e operare senza alcuna protezione, in un periodo in cui il rischio della varianti Covid non è ancora scongiurato, secondo me è sbagliato e soprattutto rischioso. Condivido il termine base, ossia la totale prudenza, poi magari con l’estate l’attenuazione del virus aiuterà tutti come accaduto gli anni scorsi".

Pierfrancesco Curzi