"Nessun ristoro Ho ipotecato casa"

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Sarà alla manifestazione di domani e scenderà in strada a manifestare la crisi in cui versa il suo settore "perché io per mandare avanti l’attività ho dovuto ipotecare la casa".

È arrabbiato Giancarlo Filonzi, titolare del noto ristorante-pizzeria "La botte", alle Grazie, dieci dipendenti in cassa integrazione e tutta la famiglia impiegata nella stessa attività.

"Io riunirei il presidente della Regione Francesco Acquaroli - propone Filonzi - e tutti i sindaci attorno ad un tavolo con noi ristoratori e finché non si trova una soluzione non ci si alza. Cosa vogliono fare? Vogliono farci fallire?

Oggi o vai avanti se hai dei risparmi oppure con i mutui, chi può permetterselo, io ho ipotecato casa per prenderne uno da oltre cento mila euro è ancora non si può riaprire. L’asporto non porta nulla, tenere aperto così sono solo spese".

Il ristoratore sottolinea come le entrate non ci sono ma i pagamenti rimangono. "Anche il canone Rai mi è arrivato al ristorante - osserva Filonzi - ho risposto loro che l’attività non è stata aperta a pubblico, che canone devo pagare? Mi hanno fatto uno sconto del 30 per cento, assurdo".

Nessun ristoro per la Botte è arrivato "abbiamo visto solo i 600 euro del bonus dello scorso anno e poi 9mila euro - dice Filonzi - adesso nulla, eppure affitto, luce e spese per l’attività ci sono sempre". I dipendenti sono in cassa integrazione ma nell’attività di Filonzi lavorano anche i figli.

"Il peso è maggiore - sottolinea il ristoratore - quando hai anche i familiari a lavorare nel locale.

In Germania hanno trovato una soluzione, a chi non ha perso lavoro viene tolta una percentuale che viene distribuita tra chi non lo ha più. Dovrebbero farlo anche da noi, togliere qualcosa agli statali che non hanno perso nulla con la pandemia".

ma.ver.