Nicolò Daversa morto dopo il farmaco fatale, sequestrato il cellulare al medico indagato

Il 27enne due mesi prima aveva preso il Rocefin, poi il cambio

Nicolò Daversa è morto dopo l'assunzione di un farmaco (Antic)

Nicolò Daversa è morto dopo l'assunzione di un farmaco (Antic)

Ancona, 28 marzo 2019 - Ha assunto un farmaco generico per curare un mal di gola, con la stessa molecola e principio attivo del farmaco di marca Rocefin che aveva preso un paio di mesi prima quando era stato male. Stesso medicinale dunque, ma di aziende diverse. E’ bastato questo a causare la morte di Nicolò Daversa? Un cambio di casa farmaceutica? Le risposte dovranno arrivare dall’indagine che è ancora al primo stadio e soprattutto dagli esiti dell’autopsia effettuata martedì mattina dopo l’esumazione del corpo del 27enne falconarese deceduto il 9 marzo all’ospedale di Jesi.

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Due giorni prima era stato soccorso in casa per un choc anafilattico che lo aveva colpito dopo l’assunzione del farmaco antibiotico. Per la sua morte la Procura ha aperto un fascicolo e indagato un medico di base di Falconara, per omicidio colposo, il professionista che gli avrebbe prescritto il medicinale. Un medico di famiglia che conosceva Nicolò. Al dottore la Procura ha sequestrato anche il cellulare.

Reduce da una influenza Nicolò aveva un terribile mal di gola e il giovane avrebbe mandato la madre a prendere la ricetta dal medico per curare quel malessere. Perché è stato prescritto un farmaco generico invece del solito antibiotico di marca già assunto in passato dal 27enne è al vaglio della Procura.

L’antibiotico è stato assunto con una iniezione, il 7 marzo, fatta mentre si trovava ad Ancona, a casa della fidanzata. La reazione è stata immediata. Quel giorno Nicolò si è subito sentito male e dall’abitazione hanno chiamato il 118 che ha inviato sul posto l’automedica, un medico rianimatore e una ambulanza. Il giovane è stato rianimato per 40 lunghi minuti fino a quando il suo cuore non ha ripreso il battito. Poi la corsa all’ospedale di Torrette, in ambulanza, dove non c’era posto in Rianimazione.

In serata il 27enne era stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Jesi. All’autopsia effettuata martedì dal medico legale Loredana Buscemi, incaricato dalla Procura, c’era anche un medico legale di parte, Adriano Tagliabracci, nominato dall’avvocato dell’indagato per partecipare agli accertamenti autoptici. A far aprire l’indagine è stato un esposto dei familiari del giovane, presentato mercoledì della scorsa settimana in Procura, per chiarire le cause del decesso avvenuto per un choc anafilattico.

Nicolò non avrebbe avuto nessun problema di salute. Era allergico a qualcosa che non sapeva e contenuta nel medicinale? L’autopsia dovrà accertare se la morte di Nicolò è correlata o meno all’assunzione del farmaco che ha preso. Intanto è stata acquisita tutta la documentazione clinica del paziente relativa alla prescrizione del medicinale fino a quella del trasporto nei due ospedali. Il medico legale consulterà un esperto in farmacologia clinica per l’analisi dell’antibiotico.