GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

"No" a Edison: è un plebiscito. Protesta infinita

La consultazione popolare si chiude con il 96,22% di contrari all’impianto. Domani un altro flash mob.

Il sindaco Fiordelmondo mentre consulta al pc i risultati della consultazione

Il sindaco Fiordelmondo mentre consulta al pc i risultati della consultazione

Un plebiscito di "no" all’impianto di trattamento dei rifiuti che Edison Next Recology vorrebbe realizzare nell’area industriale della Zipa. È infatti del 96,22 per cento il dato dei voti contrari nella consultazione popolare indetta dal Comune di Jesi, illustrato ieri in una conferenza stampa.

Hanno partecipato 3439 persone, tra le quali 130 favorevoli e oltre 3309 contrari. Per il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, la consultazione ha affrontato "un tema complesso e di grande rilevanza, sul quale per la prima volta la città è stata consultata. Il risultato è chiaro e in piena aderenza al percorso già esplicitato in Consiglio comunale. La consultazione – ha ricordato – si inserisce all’interno del più ampio percorso partecipativo che abbiamo costruito fino a oggi: Consigli comunali aperti, inchiesta pubblica, consultazione pubblica e istruttoria pubblica. Abbiamo dato forma a un’esperienza di partecipazione solida e strutturata, che potremo attivare nuovamente in risposta alle sfide complesse che il futuro ci chiamerà ad affrontare. Voglio ringraziare tutti i cittadini e le cittadine che hanno preso parte e dato il loro contributo a questa importante costruzione di partecipazione civica. La nostra città sta dimostrando che gode di ottima salute democratica".

Ed ora, come previsto, i prossimi step sulla vicenda Edison saranno il 16 giugno (lunedì prossimo) con l’istruttoria pubblica, mentre il 26 giugno appuntamento con il Consiglio per esprimersi sull’insediamento di una nuova industria con relativa valutazione ambientale e eventuale deroga ai limiti del Prg all’altezza degli edifici in zona Zipa che, nel caso, uno degli edifici del progetto presentato dalla multinazionale richiederebbe. Posizione da riportare poi nella Conferenza di servizi aperta in Provincia di Ancona sul progetto, che attende una seconda convocazione dopo la prima riunione del 7 maggio scorso.

Tra gli appuntamenti sullo sfondo, però, il più vicino è quello di domani, dalle 18 alle 19, con il flash mob dell’Assemblea permanente Stop Edison in piazza Federico II. Eloquente il titolo: ‘2035: il futuro che non vogliamo’. "Una visione onirica trasformerà piazza Federico II in uno scenario dalle suggestioni evocative di un futuro distopico – scrivono gli organizzatori –. Una rappresentazione immaginifica di un presagio da scongiurare, un orizzonte futuribile che chiede un’inversione di rotta. Medici di una moderna peste, pazienti da assistere e salvare. Un messaggio forte e potente nel ritorno simbolico ad un’epoca disumanizzata, dove la nuova crociata del progresso distrugge il benessere. Un monito a risvegliare le coscienze: questo è il futuro che rischiamo se rimaniamo immobili e silenti di fronte agli interessi che minacciano i nostri territori, la nostra salute".

Per l’Assemblea, il flash mob "è un’azione corale, intensa e profondamente simbolica, pensata per scuotere le coscienze e sollevare domande. È il momento della responsabilità collettiva. La cittadinanza è invitata a partecipare, osservare, riflettere e condividere". Si tratta, tra l’altro, dell’ultimo "metro alla meta del prossimo importante appuntamento organizzato dall’Assemblea", concludono. Ovvero il grande corteo di sabato in centro storico a Jesi, che partirà alle 17.30 da Portavalle per culminare in piazza della Repubblica.