No green pass e no vax, il maxi poster sulle strade: "Ecco la verità sul virus"

Gli spazi pubblici sono stati acquistati da 'liberi cittadini'. Ancona Entrate: "Non potevamo rifiutarci di affiggerli, non ci sono reati"

il maxi poster

il maxi poster

Ancona, 11 agosto 2021 - Si firmano "liberi cittadini" e sono arrivati anche ad Ancona ad affiggere i maxi manifesti per dire "no a qualsiasi obbligo vaccinale e sperimentale" e "no al green pass". Sfondo giallo, scritte nere, i poster giganti sono due e sono visibili uno in via Tavernelle, sotto il ponte davanti al cimitero, e l’altro in via Santa Margherita. Insomma, considerando i quartieri, uno in entrata e uno in uscita dalla città. Prima di Ancona si erano visti già a Senigallia e in altre località del nord Italia. Chi li ha messi lo ha fatto in maniera regolare, presentandosi negli uffici di Ancona Entrate, subentrata da alcuni anni ad Anconambiente per questo servizio, e pagando anche diverse centinaia di euro per quello spazio, il formato più grande di sei metri per tre.

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"Chi lo ha commissionato non posso dirlo – spiega Leonardo Giacchetta, direttore di Ancona Entrate, una partecipata del Comune – ma posso dire che i cartelli resteranno affissi fino a domenica, il giorno di Ferragosto, fino a quando ha voluto il cliente". Nei maxi manifesti c’è scritto "Covid-19, le verità da conoscere" e poi viene sottolineato come si può guarire con cure domiciliari precoci e sicure. Chi li ha realizzati, un movimento no green pass e no vax, sottolineano come i vaccini anti covid-19 siamo "un esperimento di massa" c’è scritto nel poster e che "non escludono l’infezione personale e la diffusione e possono causare eventi gravissimi e la morte". Parole forti in un momento in cui il governo sta spingendo la campagna vaccinale per convincere anche gli ultimi indecisi e raggiungere l’immunità di gregge.

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"Se potevamo rifiutare di affiggerli? No, non potevamo – risponde Giacchetta – le censure preventive vengono fatte se nei cartelli ci sono offese, se si ravvisano dei reati come l’incitazione al fascismo, oppure reati di tipo sessisti o di pubblica decenza ma non è stato questo il caso. C’è un autodisciplina e un regolamento comunale, prima di pubblicarli i nostri uffici si sono basati su quello. Un collega ha preso la domanda per la pubblicità, ha controllato che nel testo non ci fossero frasi oscene ed è andato all’affissione già da alcuni giorni. La responsabilità di quello che c’è scritto poi è del committente. Rifiutare sarebbe stato un problema per il nostro ufficio perché non possiamo negare la libertà di pensiero. Si stanno facendo anche manifestazioni sulla stessa linea e altre città hanno già pubblicato lo stesso manifesto". In fondo ai maxi poster, affissi già da alcuni giorni, è stato specificato che la loro realizzazione è stata fatta con i contributi dei liberi cittadini. Insomma per Ancona Entrate non ci sarebbe un problema di pubblicazione, nemmeno se fatto su uno spazio comunale. "Va visto se non rispetta qualche norma – aggiunge Giacchetta – ma per questo ci sono gli organi preposti per i controlli, polizia, vigili urbani, loro possono valutare se si ravvisa un reato specifico". In questo caso verrebbero subito oscurati.