No vax in chiesa, la messa del vescovo: "La vita degli altri non va messa a rischio"

Massara: "E’ il momento del ritorno alla serenità". Lettera di alcuni fedeli per don Gino: "Sei stato un prete con la P maiuscola"

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di Sara Ferreri

"Sono qui per pregare insieme perché torni la serenità. Molti mi hanno scritto perché sono rimasti male di quanto accaduto nella parrocchia di Marischio Rispetto le opinioni di ciascuno, ma la vita degli altri non va messa a repentaglio". Sono le parole del vescovo di Fabriano e Matelica Francesco Massara che domenica ha celebrato nella chiesa di Marischio, quella che ha ospitato la riunione no vax la domenica precedente. Il vescovo ha voluto esserci accanto a don Vincenzo Bracci, priore del monastero di San Silvestro a cui nei giorni scorsi è stata affidata la guida della parrocchia dopo la ‘cacciata’ di don Gino Pierosara che ha ospitato la riunione del guru dei no vax Roberto Petrella, ginecologo radiato dall’albo nel 2019.

"Adesso - ha detto il vescovo Massara domenica davanti a molti fedeli - è il momento della serenità e del ritorno alla vita di tutti i giorni anche in questa comunità che ha bisogno di pace e unità. Voglio tranquillizzare tutti. È stata effettuata la sanificazione di tutti i locali con una ditta specializzata. Sono qui per pregare insieme perché torni la serenità. Si cammina, si va avanti, aiutandoci l’un l’altro". Erano stati gli stessi residenti della frazione impauriti a far partire il tam tam dopo il video lanciato in rete dal guru dei no vax Petrella che ‘godeva’ nell’annunciare come la riunione a cui era intervenuto fosse stata celebrata in una chiesa consacrata, "dove si svolge la messa". La paura nasceva dalla paura dei contagi perché come evidenziato dallo stesso Petrella (che tra l’altro ha anche criticato Papa Francesco per il suo sostegno alla campagna vaccinale) "c’erano un centinaio di partecipanti di cui solo un paio con mascherine" i quali sarebbero stati spinti da lui ad abbassarla per parlarsi viso a viso. Dall’altra parte però ieri alcuni parrocchiani delle frazioni di Fabriano Viacce-Rucce hanno diffuso una "lettera di ringraziamento" a don Gino Pierosara (decaduto, per decisione del vescovo, anche dal suo ruolo di esorcista) che già in passato non aveva nascosto la sua contrarietà al vaccino e già nella precedente ondata Covid aveva fatto parlare di sé. A gennaio scorso risultò positivo al coronavirus dopo aver pranzato alla Casa del Clero di Fabriano, dove ci fu un focolaio che portò alla morte tre preti e una suora, oltre ad una massiccia riorganizzazione delle attività diocesane e parrocchiali per il gran numero di religiosi in quarantena. Per i fedeli firmatari della lettera l’ex parroco di Marischio è stato "guida e pastore". "Don Gino, ti sei preso cura della nostra Chiesa in tutti i suoi aspetti – scrivono i fedeli nella lettera -: le sue mura e le sue poche anime. Oggi che c’è tanta confusione tra preti rockettari, trascinatori e messe animate, tu sei stato per noi un prete con la P maiuscola e vogliamo ringraziarti per quello che hai fatto qui a Rucce. Ti chiediamo di continuare a tenerci presenti nella tua preghiera. Grazie".