Il viaggio itinerante di "Non a voce sola" si chiude oggi pomeriggio (ore 18,15, ingresso libero) nella sala maggiore di palazzo della Signoria (piazza Colocci) con l’illustre filosofa Adriana Cavarero (foto) la quale dialogherà insieme a Lucia Tancredi su "Donne che allattano cuccioli di lupo. Icone dell’ipermaterno".
Cosa vuol dire essere madri? Cosa significa pensare il corpo come materia vivente che, nel parto, si apre e si lacera? Riportando il concetto di "vita" alla sua dimensione viscerale, Adriana Cavarero che oggi approderà nelle Marche sfida l’indifferenza della filosofia per il corpo materno e ne esplora i lati oscuri e inquietanti, emarginati da una tradizione che predilige rappresentazioni idilliche e luminose.
Negli anni Ottanta Adriana Cavarero ha fondato la comunità filosofica femminile Diotima e ha poi stretto legami sempre più forti con il pensiero femminista internazionale, insegnando in diverse università negli Stati Uniti e in Inghilterra.
Teorica di un pensiero della differenza definitivamente calato nella dimensione corporea dell’esistenza, ha ulteriormente sviluppato il tema dell’identità del sé e della sua strutturazione nelle dinamiche interpersonali. Tra le sue opere ricordiamo Il pensiero della differenza sessuale (1987), Corpo in figure: filosofia e politica della corporeità (1995) e Orrorismo, ovvero della violenza sull’inerme (2007). Per maggiori informazioni telefonare al numero 3384162283.
sa. fe.