Non entra nel merito dell’assoluzione dei tre writers ma invita chiunque a non scarabocchiare muri pubblici e privati l’assessore Giovanni Zinni con delega alla sicurezza urbana. "I murales più belli sono quelli condivisi – osserva Zinni – non quelli improvvisati, vietati e sui muri altrui. Io invito a non farli. A prescindere dalla sentenza come amministrazione comunale faremo una ordinanza contro i writers, da concordare con il sindaco, per tutelare i muri della città. Non bisogna prestarsi a queste facili mode e non saremo tolleranti con chi imbratta. I graffiti vanno fatti in spazi concordati e su temi condivisi perché non è esprimere arte scarabocchiando uno spazio che non è nostro". Arrivare anche a chi imbratta i muri dovrebbe essere sempre più facile stando al progetto che l’assessore ha in mente. "Entro il 2024 arriveremo ad un unico sistema di telecamere con sede al comando della polizia locale – aggiunge l’assessore – e visibile da lì. Un sistema che sarà in grado di trasmettere alle altre forze dell’ordine. Il problema però non è mai la repressione, è soprattutto un problema culturale che va risolto, sporcare a casaccio non è mai una buona cosa, è meglio individuare dei luoghi dove farlo. Dobbiamo far capire questo". Uno spazio, quello fuori dalla galleria Risorgimento, tinteggiata con base celeste, sarebbe stato già scelto. Lì è atteso Run.
ma. ver.