"Non gli ho dato da bere perché era ubriaco Io, sfregiato solo per aver rispettato la legge"

Il drammatico racconto del barman Alessandro Cirri preso a bottigliate in testa e al collo da un cliente nel suo locale in corso Mazzini "Era una furia e si è fiondato su di me con il vetro rotto. In quel momento ho solo pensato di difendere la mia ragazza e gli altri avventori"

Migration

di Alberto Bignami

Alessandro Cirri è un giovane barman 30enne che con sacrificio e passione alla fine dello scorso anno ha aperto un american bar, l’Opera Drink Food&Social, nel centralissimo corso Mazzini. Nella serata di martedì 25 aprile, poco dopo le 20, la sua dedizione nel far rispettare le regole gli è costata però cara: una violenta aggressione e 8 punti di sutura: 4 al collo e 4 alla testa dopo essere stato ferito e colpito con una bottiglia di birra da parte di un giovane al quale Alessandro, vedendolo ubriaco, non gli ha voluto giustamente servire da bere. "Questo ragazzo – racconta il barman e gestore del locale – è entrato insieme ad un amico. Teneva una bottiglia di birra in mano acquistata da qualche parte ma non di certo nel mio locale anche perché è una marca che non tratto. Era palesemente ubriaco, tanto da non reggersi in piedi. Subito mi ha chiesto da bere – prosegue – e io gentilmente, viste le sue condizioni, gli ho risposto che non potevo servirlo. Non ho fatto altro che attenermi alle regole, alla legge".

Le condizioni del giovane 30enne erano infatti pietose e l’alcol che aveva ingurgitato precedentemente lo avevano reso anche particolarmente aggressivo. "Subito gli sono andato incontro – riprende Cirri – per evitare guai e invitarlo ad uscire. Mentre mi stavo per dirigere verso l’uscio e lui verso di me, insistendo sul fatto che lo dovevo servire per forza, nel frattempo la bottiglia che teneva in mano gli è caduta a terra e il collo si è rotto. Lui però – aggiunge – l’ha raccolta e subito mi si è diretto contro, puntandomela. In quel momento – spiega – con me c’era anche la mia ragazza, che lavora nel locale, e come prima cosa mi sono preoccupato di mettermi a farle da muro, a proteggerla. Ero terrorizzato più per lei che per me. Lui era infatti imprevedibile con quell’arma in mano e avrebbe potuto colpire chiunque per come stava ubriaco".

In un attimo però la situazione è degenerata. "Prima mi ha sfregiato e tagliato al collo – continua – e poi me l’ha spaccata in testa. Resosi conto di quanto aveva fatto, si è dato subito alla fuga". Il tutto "è durato una decina di minuti, o almeno a me sono sembrati così interminabili. In quegli istanti – spiega – non vedi l’ora che tutto finisca". Con il sangue che gli colava dalla nuca e che fuoriusciva dal collo "nel vederlo uscire non ho pensato tanto a me, quanto a come stessero i miei clienti, quelli che avevo seduti ai tavolini esterni. Sono quindi uscito e ho chiesto a tutti come stessero, se fossero tranquilli cercando di sincerarmi anche sulle loro condizioni. Per fortuna nessuno di loro era rimasto coinvolto. Proprio loro, rivolgendosi a me, mi hanno chiesto piuttosto come stessi io. Non mi ero reso infatti conto di come mi aveva conciato. Sono poi stati gli stessi clienti a chiamare l’ambulanza e ad attenderne l’arrivo chiedendomi di continuo come mi sentissi".

Giunta la Croce Gialla, Alessandro è stato medicato e portato al pronto soccorso di Torrette. "I medici mi hanno messo in tutto 8 punti di sutura. Se non sbaglio 4 al collo e altrettanti alla testa. Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) mi hanno contattato i carabinieri che sono venuti a conoscenza di quanto avvenuto. Io comunque – conclude – torno subito al lavoro per lasciarmi questa esperienza folle dietro alle spalle".

L’aggressore è stato comunque identificato. Si tratterebbe di un 30enne, convivente, con un figlio e un lavoro in un supermercato. Avrebbe anche diversi precedenti penali. Saranno eventualmente i militari dell’Arma a formalizzare una denuncia per lesioni nei confronti di un giovane barman che non ha fatto altro che osservare e rispettare la legge che impone di non servire da bere a chi è già ubriaco.