Avevano l’affidamento congiunto della figlia, una bambina di otto anni, ma la madre l’avrebbe portata da Ancona a Novara impedendo all’ex marito di vedere la piccola per quasi un anno. L’uomo non sarebbe riuscito a parlarle nemmeno per telefono e anche durante le feste natalizie le sarebbe stato impedito di vedere la bambina con la scusa che aveva il raffreddore. Per tutti questi fatti, avvenuti in un arco temporale che è andato da settembre 2020 a giugno 2021, un 46enne ha denunciato la ex moglie finita a processo per mancata esecuzione di un provvedimento del giudice relativo all’affidamento di un minore. Imputata una cubana di 35 anni, difesa dall’avvocato Jacopo Saccomani, che la giudice Antonella Passalacqua ha assolto per insufficienza di prove.
La coppia si era sposata nel 2012 ma poi la relazione non era andata bene e così si è separata. Stando all’ex marito, parte civile con l’avvocato Alessio Stacchiotti, la cubana non avrebbe mai rispettato l’affidamento condiviso della loro bambina che era domiciliata con la madre. In più occasioni avrebbe fatto viaggi portandosi via la minore e facendo così saltare, sosteneva l’accusa, il tempo che aveva a disposizione per stare con il padre. Il caso più clamoroso sarebbe stato di un anno intero dopo che l’aveva portata a Novara. Tutti fatti rigettati dalla donna che ha sostenuto che la bambina sentiva il padre anche al telefono, gli spostamenti erano stati sempre annunciati e condivisi e nel periodo natalizio la visita era saltata per via della quarantena da Covid.
ma. ver.