"Non potevo dire no al Comune, spero che mi paghino le spese"

Così Pietro Medini, responsabile del centro sportivo Paolinelli: "Qui è tutto fermo"

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"Quando il Comune mi ha chiesto la possibilità di utilizzare questa struttura non potevo dire di no. Certo, fare i vaccini qui significa interrompere del tutto quel poco di attività sportiva rimasta a causa dell’emergenza pandemica". Pietro Medini è il responsabile del centro sportivo ‘Paolinelli’ di via Schiavoni e al tempo stesso presidente della società Junior Calcio Portuali. L’arrivo del Coronavirus un anno fa, come per tante altre realtà, è stato un incubo: "Dal febbraio 2020 ad oggi si è fermato tutto – spiega Medini – in particolare l’attività amatoriale. A parte 3.200 euro di ristori e 4mila euro dal Comune, una somma comunque già prevista, e quel poco dall’attività agonistica ridotta all’osso negli ultimi dodici mesi non è entrato altro. Nel frattempo le spese ci sono sempre state, comprese le bollette, molto salate per un simile impianto". Medini analizza la situazione: "Non si può più giocare a calcio e calcetto, a parte un po’ di attività nei mesi estivi per le preparazioni della stagione, tra agosto e settembre, le partite di calcio a cinque del Montesicuro e gli allenamenti dei Portuali e di un paio di squadre giovanili, non abbiamo fatto altro. Adesso con l’arrivo della campagna vaccinatoria anche quelle poche ore di guadagno non torneranno più. Non ho ancora capito quanto durerà questa campagna, un giorno dicono una cosa poi cambiano, parlano tutte le istituzioni, ma io le cose le vengono a sapere dopo, per caso. Proprio adesso ho appreso che qui si andrà avanti fino ad aprile, spero che tengano conto di tutto, in particolare le utenze. Solo di gas per riscaldare l’ambiente sarà un salasso".