"Non so quanto resisteremo Prorogate gli specializzandi"

Il primario della clinica di Malattie infettive, Andrea Giacometti, lancia un appello "Sono due anni e mezzo che non ci fermiamo e ora il nodo personale è allarmante"

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Le due unità di malattie infettive dell’ospedale di Torrette, clinica e divisione, sono in continua allerta pandemica da oltre due anni e mezzo. Se si eccettua il pronto soccorso, il punto di arrivo e di individuazione di tutti i potenziali casi Covid, i reparti guidati dal professor Andrea Giacometti e dal dottor Marcello Tavio non sono mai tornati a una cosiddetta ‘normalità clinica’. Adesso la pandemia non fa più paura come un tempo e molti tendono a dimenticare le precauzioni, eppure il suo peso si sente ancora. Ne sa qualcosa proprio il professor Giacometti: "In effetti dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, più di due anni e mezzo fa, non ci siamo mai fermati, ed è incredibile che oggi siamo di nuovo con i posti letto Covid pieni e il pronto soccorso che spinge per ricoverarne altri. Sia chiaro, i casi clinici sono molto diversi da quelli della prima ondata certo, non ci sono più le gravissime polmoniti che in molti casi finivano in terapia intensiva. L’età media non è la stessa dell’epoca, quando avevamo anche pazienti abbastanza giovani e alcuni giovanissimi, compresi ventenni e trentenni; oggi abbiamo persone ultraottantenni, anche di novant’anni, arrivati in ospedale per altre cause mediche e poi risultati positivi al Covid. Pazienti che non possono essere dimessi, non prima di una loro negativizzazione, ma il Covid purtroppo in soggetti con le difese immunitarie molto basse provoca positività molto lunghe. Non va dimenticato, inoltre, che diversi anziani hanno situazioni familiari molto difficili". La situazione è perennemente complessa in malattie infettive e il peggio arriverà nel giro di un mese: "Stamattina abbiamo organizzato un incontro di emergenza qui in ospedale proprio per segnalare la difficile situazione in cui stiamo operando e non passerà troppo tempo prima di fissarne un’altra – aggiunge il primario della clinica di malattie infettive – Per ora teniamo botta, con tutte le difficoltà del caso, ma dal 1° gennaio sarà difficile mantenere attivi tutti i servizi. A fine anno scadono i contratti dei medici specializzandi e del personale del comparto (infermieri, oss e così via, ndr) a tempo determinato. Personale che deve anche obbligatoriamente godere delle ferie perché non è possibile pagargliele e quindi in pratica li stiamo già perdendo. Prendiamo i medici, con me siamo 8, ci sono 5 strutturati e 2 specializzandi: lei capisce come non sia possibile coprire tutti i turni, i riposi, le ferie ecc. Abbiamo anche un infortunio. Davvero non so come faremo ad andare avanti. Ad aggravare il tutto anche la precocità del picco influenzale 2022, anticipato a fine dicembre rispetto a fine gennaio-inizio febbraio. A chi di dovere dico di prorogare i contratti degli specializzandi altrimenti saremo in grande difficoltà".

Pierfrancesco Curzi