Notte Bianca Ancona 2018, l'assessore. "Il festival della Mole si rifarà"

Il bilancio dell’assessore Marasca che già pensa alla seconda edizione

L’assessore Marasca con Mauro Ermanno Giovanardi

L’assessore Marasca con Mauro Ermanno Giovanardi

Ancona, 17 settembre 2018 - Ha funzionato la Notte Bianca quest’anno abbinata al festival alla Mole dedicato al rock italiano degli anni Novanta: migliaia di persone (FOTO) si sono riversate nel centro città, dal porto fino a buona parte del Viale della Vittoria, affollando via e piazze tra musica, sport, eventi vari. La parte musicale è arrivata fino alla Mole, con il concerto collettivo del festival «La mia generazione» e fino al Porto Antico, dove si è ballato sino a notte fonda. Ma musica live e dj set hanno animato molti angoli, compresa piazza del Papa che ha ospitato una ‘costola’ del festival col concerto degli Almamegretta. Corso Mazzini si è trasformato in un grande ristorante all’aperto con lunghi tavolate imbandite. Sport e musica a piazza Roma. Musei aperti fino a tarda notte, con visite guidate alla Pinacoteca. Tanti i giovani, ma molte anche le famiglie in giro per le strade.

Assessore Marasca, il festival «La mia generazione» che ha portato alla Mole tanti protagonisti del rock italiano degli anni Novanta può avere un seguito?

«Assolutamente sì, c’è solo da capire come, ovvero se lasciarlo legato esclusivamente a quel periodo oppure partire da lì per parlare di musica a 360 gradi».

Ne avete già discusso con il direttore artistico, la storica voce dei La Crus, Mauro Ermanno Giovanardi?

«Sono qui con lui, il prossimo anno si farà sempre dedicato agli anni Novanta con ospiti nuovi sia italiani che stranieri. Ci mettiamo subito al lavoro, anche per cercare sponsor. Il festival avrà un suo sviluppo anno per anno, pensiamo a un laboratorio musicale magari con appuntamenti anche in inverno».

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Quest’anno infatti qualche grande nome di quella scena è mancato...

«C’erano di mezzo le elezioni e il tempo per organizzare il tutto è stato poco. Faccio un esempio: Manuel Agnelli degli Afterhours ci ha mandato un messaggio molto apprezzato spiegando di non poter partecipare per il poco tempo di preavviso. Per la seconda edizione sarà tutto più facile. La formula va comunque allargata per evitare il rischio di operazioni nostalgia».

Senigallia con gli anni Cinquanta del Summer Jamboree e Ancona con il rock anni Novanta? 

«Un’identità non tanto per il periodo storico quanto piuttosto per la macroarea del rock. Sì, può essere così».

I costi di questo festival?

«Circa 100mila euro».

Il concerto evento degli Almamegretta in piazza del Papa ha alzato la qualità della Notte Bianca evitando il caos alcolico degli ultimi anni...

«Un collegamento doveroso, senza un evento e dunque con meno qualità si rischia di avere una manifestazione solo nel segno del commercio».

Oggi ha ancora senso la Notte Bianca?

«Una domanda che ci siamo posti anche con le associazioni di categoria: per le nuove norme sulla sicurezza i costi sono aumentati ed è per questo che è importante legare la Notte Bianca a un evento di qualità per evitare una caciara diffusa».

E’ necessario farne tre?

«Una unica sarebbe discrimante perché tutti si riverserebbero solo in centro. Torneranno quella del Piano e quella di corso Amendola, ma sempre legate comunque a un evento di qualità, spalmate in primavera e in estate».