Nuovo Salesi, effetto domino: così slitta tutto Ritardi nei lavori per la morgue di Torrette

Stando ai tempi della road map del cantiere proprio in questi giorni sarebbe dovuta cominciare la prima fase d’opera per il materno-infantile

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di Pierfrancesco Curzi

Ritardi nei lavori e nelle procedure, slitta in maniera preoccupante la consegna della nuova morgue dell’ospedale di Torrette. Stando ai tempi dettati durante la road map del cantiere, in questi giorni sarebbero dovuti iniziare i lavori per erigere fisicamente il nuovo ospedale materno-infantile Salesi nell’area di Torrette. L’effetto domino propedeutico per avviare questa fase, tuttavia, sta incontrando una serie di problemi che rischiano di ritardare di molto l’effettiva realizzazione. In pratica, fino a quando non verrà demolita la palazzina che continua a ospitare la camera mortuaria, con annessi servizi di anatomia patologica medicina legale il nuovo plesso pediatrico non può partire. I lavori preparatori al grande cantiere sono già stati espletati, ma fino a quando non viene tirata giù quella palazzina, rimosse le macerie e liberata l’area, nulla si può fare. I tre piani superiori dell’edificio, dove si trovavano gli uffici direzionali, sono stati svuotati. La direzione generale è stata spostata nell’area ex Urp al piano 0 del plesso principale, altri servizi sono stati trasferiti in altri spazi. La morgue non può essere trasferita in forma temporanea. Fino a quando non sarà attivato il nuovo edificio si resta lì. Nuovo edificio che doveva essere concluso, collaudato e attivato ormai sei mesi fa e che probabilmente, con tutto l’ottimismo del caso, vedrà la luce in fondo al tunnel soltanto il prossimo autunno. Tecnicamente i lavori sarebbero terminati, mancano però i collaudi che non si fanno in tre giorni e che non sempre danno esito favorevole.

La direzione dei lavori, che dipende dalla Regione (sebbene si tratti di un cantiere dentro l’area dell’azienda ospedaliera di Torrette) è bene distinguerlo, pensa e spera di poter sostenere tutti i collaudi entro il mese di giugno, appena iniziato. Manca però una data d’avvio e la lista dei collaudi è lunga. Quello statico dovrebbe essere già stato fatto, manca quello annoso agli impianti e alle attrezzature, oltre al collaudo amministrativo. Mancano una serie di passaggi burocratici solo in apparenza secondari (ad esempio l’individuazione del Dec, il direttore esecutivo del contratto), mancano soprattutto gli arredi interni, roba non di poco conto. Che dire poi di interventi come l’asfaltatura esterna dell’area, la messa in pressione negativa degli ambienti. Tenendo in massima considerazione il fatto che in estate i cantieri rallentano e ad agosto si fermano, sperare di completare l’opera al 100% entro settembre appare difficile.

Una cosa appare quasi certa, a meno di un ribaltone dell’ultima ora: i lavori sul Salesi non partiranno entro il 2022, portando la consegna come minimo al 2024. Prima il Covid poi la questione della mancanza delle materie prime e dei prodotti edili, senza dimenticare la crisi internazionale. Sta di fatto che il futuro del Salesi è ben lungi dall’essere delineato. E poi, a Palazzo Raffaello devono ancora mettere la firma sul via libera alla variante del plesso ospedaliero, ossia l’aggiunta di un piano in più per consentire la presenza anche della neonatologia, ostetricia e ginecologia e la Tin, la terapia intensiva neonatale. Questo consentirebbe di liberare il sesto piano di Torrette dando spazio a ulteriori unità operative. Il via libera ufficiale alla variante, sebbene sembri un’iniziativa assodata, ancora non c’è.